Il 10 dicembre 2021 è uscito il primo album di Cosimo Fini con il nome di Gue, senza più “Pequeno”. Un cambiamento di non poca importanza, ma l’artista stesso ha detto che ormai è troppo grande per potersi chiamare “Pequeno”, anche perché ha superato la soglia dei 40 anni. Dopo solo 10 giorni il nuovo album Gvesus ha ottenuto il disco d’oro. Il 16 dicembre l’artista ha pubblicato un post su instagram avvertendo i suoi fan del suo concerto del 20/12/2021, sold out al Fabrique di Milano, rinviato al 24/02/22, scrivendo: “Per motivi indipendenti della volontà dell’artista il concerto soldout di Guè che avrebbe dovuto tenersi il 20 dicembre 2021 al Fabrique di Milano viene rimandato al 24 FEBBRAIO 2022 nella stessa location. Thaurus si vede costretta a rimandare il concerto in ottemperanza all’ordinanza del Ministero della Salute pubblicata in Gazzetta Ufficiale sugli eventi live a capienza piena in piedi. I biglietti già acquistati rimangono validi per la nuova data, è possibile chiedere al rimborso da domani 17 dicembre fino al 10 gennaio 2022.

Nell’intervista fatta da RivistaStudio, al rapper viene chiesto se nella scena rap attuale lui riconosca un suo legittimo erede, ma lui risponde così: “No, al momento non c’è nessuno che brilla nella zona grigia dove sono io. I miei fan sono sia colti che ignoranti e questo arriva dal mio background: sono un figlio di intellettuali che ha scelto di vivere nell’underground, nel mondo di sotto raccontato da Guy Ritchie, e fondendo queste due cose ho creato uno stile unico.”

Cosimo Fini nato il 25 dicembre 1980 a Milano è un personaggio fondamentale per la scena rap italiana. Ascoltato non solo dai ragazzini ma anche dai giovani e dagli adulti. All’inizio della sua carriera non svolgeva una carriera da solista ma faceva parte del trio chiamato Club Dogo, il trio storico dove faceva parte Gue, Jack la Furia ed il produttore Don Joe. Lo storico trio però è arrivato allo scioglimento definitivo, e di conseguenza Gue ha iniziato la sua carriera da solista. Da solista ha fatto uscire diversi album ed alcuni poi hanno segnato la storia del rap italiano: Il ragazzo d’oro, Vero, Gentleman, Sinatra, Bravo ragazzo ed i 4 Fastlife. Un album di enorme importanza è quello con Marracash: “Santeria“. Album pilastro della scena rap italiana, e molti fan di Gue sognano ancora un altro album joint tra i due.

Sei mesi dopo l’uscita di Fastlife 4, è tornato sulla scena rap italiana facendo uscire “Gvesvs”: l’album è composto da 16 tracce con diversi featuring. Dopo 20 anni di carriera il rapper si autoproclama messia del rap italiano; questa è la tracklist:

Un album che fa un salto nel passato e Gue ancora una volta mostra all’intera scena italiana chi è stato un pilastro del rap. Lo stile è quello della vecchia scuola

Le tracce che sono spiccate e sono subito andate il tendenza sono Blitz! (Feat Geolier) con un milione di riproduzioni su youtube, Piango sulla Lambo (feat Rose Villain) con 800.000 visualizzazioni su youtube. Il feat con Marracash è sempre una certezza, sia per quanto riguarda la musicalità e sia per quanto riguarda i numeri di ascolti. Stavolta, per quanto riguarda i numeri, Daytona non è esplosa come gli altri feat con Marracash.

Ci sono diversi feat internazionali come: Gangster of Love (feat Rick Ross) dove abbiamo un ritorno alla vecchia scuola; Nicolas Cage (feat Jadakiss) ed infine Sponsor (feat Dutchavelli). Nell’album troviamo i seguenti produttori:  Shablo, the Night Skinny, 2nd Roof, l’icona dell’underground dj Shocca, Marz e Zef, l’americano Marco Polo e Sixpm. Produttori fondamentali come gli artisti perchè sono riusciti a dare una identità unica ad ogni brano dell’album.

Con questo album Gue si impersonifica in un Gesù del rap italiano. In pratica afferma che grazie a lui molti artisti della scena rap e trap di oggi sono potuti esplodere.

Too Old To Die Young è il brano di chiusura dell’album. Questo è uscito come singolo prima del 10 dicembre. Ancora una volta Gue è riuscito a dare una sua impronta musicale alla scena rap italiana.

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