Giovedì 3 febbraio presso il teatro del Maggio Musicale Fiorentino si è tenuta la consueta conferenza stampa che ogni anno annuncia l’inizio del Festival del Maggio, che in questa sua 84esima edizione si svolgerà dal 12 aprile al 14 luglio presso la nuovissima e bellissima sala Zubin Mehta e il teatro della Pergola, per via della chiusura per lavori della sala grande, la cui riapertura è prevista per il 21 dicembre prossimo.

Mitologia, amore e fabula sono sicuramente i tre leit motive che si ripeteranno costantemente durante lo sviluppo di quello che è il più importante festival di musica lirica e sinfonica d’Italia, con opere come Orphée et Eurydice di Christopher Willibald Gluck o le Nozze di Figaro di Mozart solo per citarne alcune.

I due nomi che sicuramente sono legati a doppio filo con l’evento sono quelli di due direttori d’orchestra. Daniele Gatti, maestro di fama internazionale entrato in corsa nel programma del festival, e il grande Zubin Mehta, direttore emerito a vita del teatro nonché donatore del nome alla sala principale in cui si svolgerà il festival.

Ad annunciare il programma del festival e le modalità del suo svolgimento ci ha pensato il sovrintendente viennese del Maggio Alexander Pereira, affiancato dal sindaco di Firenze Dario Nardella, e dal direttore d’orchestra Daniele Gatti.

Ad aprire la conferenza è stato il sindaco che, sia da rappresentante della città che da appassionato musicista, ha rivendicato con estremo onore la gioia e il privilegio di poter ospitare un festival di questa importanza. Il suo ringraziamento si è tramutato poi in una speranza, speranza che un evento di questa portata possa ampliare il pubblico di appassionati al mondo del teatro.

“Io credo che gli artisti, i cantanti e tutte le maestranze di questa edizione siano la sintesi dell’ottimo lavoro svolto dal nostro sovrintendente. Mi auguro che di questo Festival se ne possa parlare tanto e bene, cercando di portare non solo il pubblico di sempre, ma anche e soprattutto nuovi spettatori. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a chiunque ami la musica e anche a chiunque in un teatro non abbia mai messo piede, perché venire ad assistere ad un concerto o un recital nel nuovo auditorium è un’emozione indescrivibile: venite tutti a sentire la meravigliosa musica del Maggio, in un auditorium che è fra i più moderni e magnifici d’Italia e del mondo.” 

A spiegare le tematiche principali del festival ci ha pensato il maestro Gatti, colui che dirigerà l’opera d’apertura. Il direttore milanese ha partecipato alla conferenza da remoto in collegamento da Parigi, perché impegnato nell’esibizione della Messa da Requiem di Mozart la sera stessa.

“Nonostante sia arrivato quando il festival era già stato in parte abbozzato dal sovrintendente Pereira, vedendo i titoli che erano già stati scelti e cercando di dare un fil rouge a questa manifestazione, ci sono saltate all’occhio due tematiche principali: la prima è quella dell’amore, nelle sue varie forme. A questo riguardo abbiamo Roméo et Juliette Le nozze di Figaro, ai quali è stato quasi ‘semplice’ aggiungere altri due titoli come Orphée et Eurydice e Ariadne auf Naxos, che condividono le tematiche e il non aver bisogno di organici orchestrali enormi. Io aprirò il Festival con Orphée et Eurydice, che dirigerò per la prima volta in assoluto nella mia carriera. A queste si aggiungerà inoltre I due Foscari, opera che servirà a variare leggermente il tema principale che segnerà il prossimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Il secondo tema è quello del mito greco e abbiamo cercato di seguire questo doppio filo conduttore non solo per le opere, ma anche per i concerti: avremo dunque dei programmi sinfonici che possano in qualche modo ‘sostenere’ queste tematiche; il mio primo concerto del Festival prevede il Lamento di Arianna di Monteverdi e Perséphone di Igor Stravinskij. Nel mio concerto successivo tornerà invece forte la tematica dell’amore: eseguirò infatti degli estratti da Roméo et Juliette di Berlioz, Pelléas et Mélisande di Fauré e la seconda suite da Daphnis et Chloé di Ravel. Il mio ultimo concerto sinfonico in programma tornerò invece ad accarezzare le tematiche del mito greco: Oedipus rex di Stravinskij e Per l’Edipo re di Sofocle di Ildebrando Pizzetti. Questo particolare programma penso sia inoltre un’apertura alla musica italiana del ‘900 che mi auguro possa essere presente in futuro nelle programmazioni durante l’anno. Concerti ed opere distinti da una particolare tematica penso che possa davvero arricchire la proposta del Teatro. Sono fiero di far parte della famiglia del Maggio: i festival sono, per quello che mi riguarda, momenti di vera e propria aggregazione, approfondimento e scoperta. Infine vorrei rivolgere un affettuoso e caloroso abbraccio al maestro Mehta, che spero di vedere in Teatro quanto prima possibile.” 

La conferenza si è chiusa con le parole del sovrintendente Pereira che ovviamente ha espresso tutta la sua emozione per l’imminente festival e si è dimostrato entusiasta per tutti i progetti futuri del Maggio, che si sta decisamente affermando sempre come una delle realtà più grandi nel panorama europeo e mondiale.

“Penso che sia bene iniziare a considerare il 21 dicembre come una ‘data magica’ per questo teatro: infatti, il prossimo 21 dicembre 2022 sarà finalmente riaperta la Sala Grande del Teatro del Maggio, finalmente ristrutturata e ri-modernizzata, con un palcoscenico che, strutturalmente e tecnologicamente, sarà fra i più avanzati al d’Europa e del mondo.”

Alla fine della conferenza, nel momento delle domande, un giornalista ha chiesto alle massime autorità del teatro se non fosse il caso di attuare una politica di rivoluzione dal punto di vista del costo dei biglietti, non limitandosi a finanziare una rappresentazione di ciascun spettacolo perchè possa partecipare anche chi non ha grandi disponibilità ( meritoria e lodevole iniziativa della Fondazione CR di Firenze), ma attuando una generale riduzione del prezzo dei biglietti.

La risposta del sindaco non si è fatta di certo attendere. “Che valore dareste ad un’iniziativa come questo festival?” ha domandato. Un valore elevatissimo dal punto di vista artistico. Difficile non dare ragione al sindaco in questo caso. Non dimentichiamoci che stiamo parlando dei più grandi interpreti del mondo in ambito lirico e sinfonico, dei veri e propri mostri sacri che verranno ad esibirsi nella nostra Firenze e ad incantarci con il loro talento, e non è ammissibile che un’iniziativa come questa debba essere valutata come economicamente nulla. Per non parlare dei costi di produzione che una singola opera teatrale richiede, o anche solo della spesa che il dietro le quinte richiede, l’ingaggio degli attori e dei direttori d’orchestra; come si fa a valutarle come gratuite? Giustissimo indire la giornata con l’ingresso a metà prezzo per chi non goda di una florida situazione economica, ma perché deve passare il messaggio che solo non pagando si può andare a teatro? Non è affatto giusto. Perché rappresenta la normalità la spesa di centinaia di euro per una partita di calcio allo stadio, e non lo è quella di poche decine di euro per un’opera teatrale. Considerando infine che il teatro in generale, e specialmente il Maggio, presenta prezzi dei biglietti molto meno elitari di quanto si possa pensare, con un costo medio intorno ai 25 euro, cifra irrisoria se consideriamo la qualità delle opere offerte in cambio.

Proprio per questo motivo i nostri redattori presenti alla conferenza stampa hanno preso la parola, ringraziando il teatro per le iniziative e i servizi offerti, come quella della maggiocard, che permette a ragazzi come noi di andare a teatro e provare emozioni indescrivibili al costo di una pizza. Se c’è un posto a cui non si può di certo imputare di non andare verso il proprio pubblico – e al pubblico giovanile in particolare – questo è proprio il Maggio.

E allora non ci resta che goderci il festival non appena inizierà, perché ci sono tutte le pretese per vedere qualcosa di assolutamente straordinario.

Fonti: comunicato stampa Maggio Musicale Fiorentino.

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