La stazione nucleare ucraina più grande d’Europa, Zaporizhzhia, è stata chiusa dopo un recente bombardamento. Sono state registrate in tutto tre esplosioni vicino a uno dei blocchi di alimentazione del reattore nucleare dell’impianto ed è stato reso noto che ci sono rischi di fuoriuscita di idrogeno e sostanze radioattive, alto è il pericolo d’incendio. Inoltre le forze armate russe hanno gravemente danneggiato la stazione di azoto-ossigeno e un edificio ausiliare.

“Il bombardamento ha causato un grave rischio per il funzionamento sicuro dell’impianto” è quanto ha dichiarato Energoatom, cioè la società ucraina per l’energia atomica. L’impianto è sotto il controllo russo sin dal 4 marzo ma il personale ucraino della stazione cerca di lavorare al meglio delle proprie capacità per garantire la sicurezza nazionale. A quanto ha commentato su Twitter il consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, l’Europa si è potuta svegliare in tranquillità perché la centrale nucleare non è esplosa. Podolyak sottolinea inoltre che l’Onu e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) dovrebbero chiedere alle forze armate russe e direttamente a Mosca di ritirarsi dall’impianto e di affidarlo a una commissione speciale. Il direttore della Aiea stesso, Rafael Mariano Grossi, ha commentato: “Sono estremamente preoccupato per il bombardamento di ieri alla più grande centrale nucleare d’Europa, che sottolinea il rischio molto reale di un disastro nucleare che potrebbe minacciare la salute pubblica e l’ambiente in Ucraina… e altro”.

L’Energoatom ha annunciato successivamente su Telegram di aver attivato il sistema di produzione di emergenza su uno dei tre reattori funzionanti che si è spento.

Il presidente Zelensky, durante un comunicato notturno, ha rimarcato l’importanza di coinvolgere l’attenzione di tutto il mondo su questo avvenimento e la necessità di insistere su nuove sanzione contro la Russia in quanto ha creato una minaccia globale.

Inoltre il 9 agosto la commissaria UE all’energia, Kadri Simson, ha dichiarato la sua ferma condanna ai recenti bombardamenti nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, e sottolinea che al momento non si registra un aumento della radioattività in Ucraina o nell’UE.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia oltre ad essere la più grande centrale Europea è anche la nona centrale più grande al mondo e ciascuno dei suoi sei reattori, di tipo VVER-1000 (tradotta in italiano la sigla significa Reattore Energetico Acqua-Acqua), produce 950 MW di energia per un totale di 5. 700 MW. Si trova nei pressi della città di Enerhodar, sulle sponde del fiume Dnepr, e dista circa 200 km dalla regione contesa del Donbass e 550 km da Kiev. La costruzione avvenne tra il 1984 e il 1995 sotto ordine dell’allora Urss e soddisfa con la sua energia un quinto dell’energia elettrica dell’Ucraina. Inizialmente il progetto prevedeva la costruzione di solo 4 reattori che furono realizzati tra il 1984 e il 1987, ma successivamente ne vennero costruiti altri 2 tra il 1989 e il 1995. I sei reattori sono refrigerati e moderati ad acqua pressurizzata di tecnologia sovietica.

In Ucraina in totale sono presenti 15 reattori attivi divisi in 4 impianti, da soli forniscono energia per il 55% del fabbisogno del Paese e la centrale di Zaporizhzhia produce la metà dell’energia elettrica.

Mappa che raffigura i quattro impianti nucleari ucraini
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