Durante la mattinata del 26 settembre, un uomo munito di passamontagna e due pistole, ha ucciso circa 17 persone (delle quali 11 bambini) in una scuola di Izhevsk, città di circa 640’000 abitanti, che si trova ad ovest degli Urali, ad un migliaio di chilometri da Mosca.

Come scritto del rapporto della polizia russa, le vittime sono 17, l’aggressore avrebbe infatti ucciso prima due guardie, e successivamente bambini e insegnanti, ferendo circa altre 14 persone.

Le videocamere di sorveglianza della struttura riprendono quei momenti di terrore. Dalle immagini, vediamo bambini e insegnanti che corrono per i corridoi, un’aula con del sangue sul pavimento, il foro di un proiettile su una finestra e studenti che si rifugiano sotto i banchi, dove, attimi prima, stavano tranquillamente studiando.

L’uomo, dopo aver raggiunto il suo intento si è tolto la vita, il corpo è stato infatti ritrovato in una delle aule della struttura, insieme alle pistole utilizzate e 10 caricatori, tutti con munizioni da 9 millimetri. 

L’aggressore aveva un passamontagna e una maglia nera con simboli nazisti, sui caricatori aveva inoltre scritto in rosso la parola ”odio”. Non aveva però una carta d’identità con se, ma nonostante ciò le forze dell’ordine sono riuscite ad identificarlo, scoprendo che si trattava dell’ex-alunno dell’istituto, ormai 34enne, Artyom Kazantsev.

Cercando di far luce sull’accaduto si sarebbe giunti ad una pista; quella del neonazismo, o almeno è così secondo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che in un’intervista dice che l’attacco sarebbe stato commesso da una persona che molto probabilmente appartiene a un’organizzazione oppure ad un gruppo neonazista. 

Mentre il ministro dell’Istruzione russo Sergei Kravtsov, afferma che l’aggressore sarebbe stato sottoposto a cure psichiatriche, in quanto schizofrenico. 

Una giovane ragazza della terza media, Katya Stepanova, racconta quei momenti di paura e terrore dicendo : “ Ci siamo nascosti sotto il banco, le gambe di tutti tremavano”, l’uomo però non avrebbe cercato di attaccare la loro classe. Parla anche la madre della giovane e dice che la polizia ha impiegato troppo tempo per arrivare sulla scena.

C’è però ancora da fare chiarimento sulle armi utilizzate; infatti secondo la Guardia Nazionale russa l’aggressore avrebbe avuto due pistole a salve, modificate in modo che potessero sparare proiettili veri, mentre a parere del Comitato Investigativo sarebbero state due pistole di tipo militare.

In seguito all’accaduto le autorità del posto hanno dichiarato un periodo di lutto, di durata 4 giorni.

Ultimamente, attacchi di questo tipo in Russia, sono molto aumentati rispetto a poco tempo fa. Questa sarebbe infatti la seconda sparatoria in una scuola dall’inizio di quest’anno scolastico; un’altra particolarmente grave è avvenuta a Kazan, in Tatarstan, durante il maggio dello scorso anno. Altri eventi di questo genere si sono verificati nell’aprile 2021, quando un ragazzo uccise sette bambini e due adulti a Kazan, e, sempre nello stesso anno, un attentatore ha ucciso sei persone all’università di Perm, città negli Urali, con un fucile da caccia; mentre nel 2018 uno studente ha ucciso venti persone della sua età in Crimea.

Il presidente Vladimir Putin aveva già commentato eventi come questo, dicendo che essi sono dovuti dall’influenza degli Stati Uniti, come conseguenza negativa della globalizzazione.

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