Giovedì 3 novembre al Caffè Letterario Niccolini, nell’ambito delle “niccolitudini”, si è svolta la presentazione del libro Delitto imperfetto di Ugo De Vita, edito da Pagliai e con prefazione di Massimo Seriacopi. L’incontro è stato presentato da Claudio Pagliai, il quale ha spiegato la natura degli incontri svolti al Niccolini, che hanno come intento quello di emulare il Salotto letterario Gianni Conti, dove gli incontri avvengono senza quella formalità e quella scaletta preimpostata che finiscono per disinteressare il pubblico.

Claudio Pagliai ha poi illustrato Ugo De Vita, personaggio eclettico e poliedrico, un intellettuale a tutto tondo. Diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica, ha poi conseguito la laurea e specializzazione in “Psicologia clinica” negli Stati Uniti, seguendo un corso post-laurea con il neurologo Oliver Sacks. Si è occupato di circa 400 allestimenti di compagnie di prosa in Italia e all’estero ed ha pubblicato saggi e romanzi con Vallecchi, Bulzoni, Passigli, Rugginenti e Pagliai Editore. Vive a Firenze da 26 anni, quella che considera la sua città d’adozione.

Alla presentazione ha partecipato anche Carlo Maltese, scultore e pittore con oltre trenta anni di insegnamento nelle scuole dell’arte a Firenze; ha partecipato a diverse Triennali di Roma e a due edizioni della Biennale di Venezia, delle quali l’ultima si è tenuta l’estate scorsa.

Il protagonista di Delitto imperfetto è il commissario Vittori, già presente nel romanzo A tempo debito (entrambi i libri fanno parte della collana Giallo & nero. I colori del brivido). Vittori è un uomo di circa cinquant’anni, schivo e amante della solitudine. Nativo della Liguria ma operante a Roma, è orfano di padre ed ha un bel rapporto con la madre malata di Alzheimer, la quale spesso è fonte di ispirazione per la risoluzione degli enigmi. Questa volta Vittori è chiamato a risolvere il caso dell’improvvisa morte del professor Colantoni, avvenuta sullo stesso treno su cui stava viaggiando e sul cui corpo non ci sono tracce di violenza. Il commissario dovrà trovare la pista giusta per arrivare alla verità passando per coincidenze e sorprese.

Ugo De Vita ha scritto di tutto: romanzi, saggi, fino ad arrivare ai gialli. Si avvicina al genere grazie al lavoro di traduzione dei racconti di Simenon e seguendo le impronte di Camilleri e Sciascia. Il primo giallo di Ugo De Vita è A tempo debito, libro a cui è molto affezionato e che vede il debutto del commissario Vittori, personaggio caratterialmente lontano dall’autore ma che viene considerato da quest’ultimo come suo figlio.

L’incontro si è svolto in un clima di assoluta serenità e con la conversazione che spaziava tra vari argomenti interessanti legati alla carriera e alla vita di Ugo De Vita: il teatro, il doppiaggio, la scrittura, il ruolo di Firenze nel mondo della cultura e molto altro. La presentazione si è chiusa con la lettura di una sezione del libro da parte dell’autore, il quale ha dato prova della sua bravura come scrittore e della sua eccellenza come interprete.

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