Il 24 gennaio è stata proclamata dall’assemblea generale dalle Nazioni Unite la Giornata internazionale dell’educazione. Questa giornata, istituita dal 2018, invita a riflettere sull’importanza dell’educazione come diritto fondamentale per tutti e come bene pubblico, in quanto l’istruzione ricopre un ruolo importante per lo sviluppo umano e della società.

Purtroppo in alcune parti del mondo non è riconosciuto come tale: circa 1 bambino su 5 nei paesi più poveri non frequenta la scuola e 1 bambino su 4 non ha ricevuto neppure un’istruzione primaria; sono, inoltre, più di 617 milioni di bambini nel mondo a non avere buone competenze linguistiche e matematiche. Nei paesi occidentali, anche se provvisti di un migliore stile di vita e sistema scolastico, permangono forti difficoltà che variano da paese a paese. In Italia, ad esempio, il tasso di abbandono scolastico è uno dei più elevati dell’Unione Europea, anche se nell’ultimi anni è in costante diminuzione. Nel mondo inoltre, 129 milioni di bambine sono escluse dalla scuola: circa 32 milioni dalla scuola primaria, 30 milioni dalla scuola secondaria inferiore e 67 milioni dalla scuola secondaria superiore.

Le ragioni sono molteplici: povertà, matrimonio infantile e violenza di genere. La povertà educativa è un fenomeno influenzato fortemente dal contesto economico, sociale e familiare in cui vivono i ragazzi.

Questa giornata è un’occasione per informare il pubblico e per cercare di sensibilizzare su il problema della povertà educativa. La fondazione Allianz Umanamente ha realizzato diversi progetti per combattere questo fenomeno. Nello specifico, la Fondazione ha impegnato risorse economiche per supportare i progetti e iniziative volte ai giovani coinvolti in prima persona da questo problema.

Sono numerosi i progetti promossi dalla Fondazione, in particolare, già dal 2012 questa ha creato l’iniziativa Impariamo dall’eccellenza, un progetto finalizzato non solo a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche a fornire strumenti per l’educazione e di preparazione individuale per ridurre il drop-out scolastico. Il drop-out scolastico fa riferimento ai ragazzi che interrompono gli studi prima di aver conseguito un titolo di studio come un diploma o una laurea. Con questa espressione si fa riferimento a tutte le forme di abbandono dell’istruzione. La dispersione scolastica è un problema ancora molto persistente, spesso influenzato dall’ambiente sociale e familiare in cui si vive. L‘insuccesso scolastico, inoltre, può a sua volta innescare una serie di conseguenze negative sul presente e sul futuro del ragazzo che si trova con un bagaglio di competenze e capacità spesso inadeguate oltre che insufficienti.

Altra iniziativa della Fondazione è stata la creazione della piattaforma TutorialMe che raccoglie video-lezioni per trasmettere conoscenze e passioni in modo semplice e intuitivo, uno strumento ed un luogo accessibile a tutti completamente gratuito, caratterizzato da un’unica missione: promuovere la cultura attraverso l’inclusione.

Secondo l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) la tutela, il diritto e l’accesso libero all’istruzione di fondamentale importanza per raggiungere la pace, lo sviluppo e per facilitare il dialogo interculturale. In vista del raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, verrà posta una maggiore attenzione sulla necessità di migliorare la qualità dell’istruzione e renderla equa, ma soprattutto accessibile a tutti. L’azione di Unicef in questi anni si è impegnata nella per la riduzione delle disuguaglianze, nell’accesso libero all’istruzione e al miglioramento dei risultati dell’apprendimento, anche attraverso la fornitura di aiuti e servizi. 

Tra i risultati raggiunti nel corso del 2021, sono stati inseriti oltre 48,6 milioni di bambini senza accesso a scuola in programmi di istruzione, primaria o secondaria. Più di 33 milioni tra bambini e adolescenti sono stati coinvolti in 91 paesi con programmi per lo sviluppo delle competenze per l’apprendimento.

Anche WeWorld, un’associazione che dal 2009 si impegna nel combattere il fenomeno della dispersione scolastica in molti Paesi nel mondo, si focalizzerà in ambito nazionale sulla maggior importanza dell’istruzione e la sua necessità di riforma. Alcune cambiamenti ipotizzati per il miglioramento dell’istruzione sono: estendere l’obbligo d’istruzione fino ai 18 anni, non più fino ai 16, e la rimodulazione del calendario scolastico, con la riduzione delle vacanze estive e l’inserimento di vacanze distribuite in maniera più uniforme durante tutto l’anno scolastico.

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