Nell’ambito degli eventi organizzati per i cento anni del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, la scuola ha ricevuto la visita di Thomas Sassi, ex alunno e giocatore professionista di rugby. Il ventiduenne è stato intervistato, alla presenza di numerosi studenti, dalla dirigente dott.ssa Annalisa Savino, la quale ha sottolineato come il liceo dia particolare importanza all’attività sportiva, e da Nicola Chirdo, anche lui ex studente e presidente dell’associazione Amici del Liceo.

In una breve introduzione, Chirdo ha spiegato il ruolo di questa associazione che raccoglie ex alunni, docenti e dirigenti del liceo con l’intento di organizzare attività per la scuola e occasioni di crescita per gli attuali studenti. Siddo sottolinea come far conoscere ai ragazzi le esperienze professionali attuali degli ex alunni possa aiutarli ad “accendere una lampadina” sulla scelta della strada da prendere in futuro e in quest’ottica si colloca la partecipazione di Thomas alla ricorrenza del centenario del Liceo.

Nel corso dell’intervista Thomas ci ha raccontato il suo percorso di sport e studio: la sua carriera da rugbista è iniziata a undici anni, quando un compagno di classe lo ha invitato a provare insieme a lui questo sport, per il quale la sua passione è cresciuta in modo graduale, fino a quando in terza liceo, è stato selezionato dall’Accademia di Prato. Da quel momento le sue giornate sono diventate estremamente impegnative: alle 6 allenamento in palestra, poi la scuola, un pranzo veloce e di nuovo allenamenti fino alle 18, cena con i compagni e, se rimanevano energie, un po’ di studio. Inoltre, ci dice che il fatto di non avere tempo libero da passare con gli amici gli pesava, ma guardandosi indietro è contento delle scelte compiute e dei sacrifici che ha fatto per sostenerle e non cambierebbe il proprio percorso.

Uscito dal liceo, Thomas si è preso un anno di pausa dallo studio, dedicandosi interamente alla sua carriera da professionista. Attualmente frequenta la facoltà di medicina presso l’università di Siena, con l’idea di specializzarsi in Pediatria e gioca in Serie A nel Cavalieri Union Prato come “pilone”, ruolo faticoso e di notevole impatto fisico, che richiede forza e tecnica. Giocare vicino casa gli permette di trascorrere più tempo con amici, famiglia e ragazza, anche se le sue giornate rimangono molto impegnative, con le lezioni a frequenza obbligatoria e gli allenamenti quotidiani. Thomas condivide parte del suo successo con le persone che lo hanno aiutato nel suo percorso, partendo da professori e compagni di classe, attuali coinquilini e allenatori e preparatori che ha incontrato nella sua carriera. Quest’ultimi in particolare gli hanno insegnato a prendersi cura del proprio corpo permettendogli di raggiungere quel benessere fisico che, a suo avviso, influenza positivamente anche il benessere mentale. Nel suo percorso però ha incontrato anche molti ostacoli come i numerosi infortuni e persone che hanno remato contro, sia in ambito scolastico che sportivo. Secondo Thomas la chiave del suo successo è stata la costanza: dare il massimo ogni giorno senza cedere allo sconforto, consapevole che ci vuole del tempo per raggiungere i propri obiettivi. Il segreto per affrontare le sue faticose giornate è gestire al meglio il proprio tempo, “si può fare tutto se si conosce se stessi, corpo e mente”.

A commento delle parole di Thomas, la Dirigente Savino ha sottolineato l’importanza di affiancare al proprio percorso di studio le proprie passioni e ha citato due dei valori fondamentali del rugby, avanzare e sostenere, che sono pilastri centrali anche nella scuola perché grazie al sostegno di compagni e docenti è indubbiamente più facile “andare a meta”.

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