Fissata per il 27 maggio 2024 la grande riapertura, dopo 8 anni di lavori, del Corridoio Vasariano, passaggio privato sopraelevato della famiglia Medici che collega Palazzo Vecchio al cortile di Palazzo Pitti. La data non è scelta a caso ma è in ricordo della strage dei Georgofili, avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 quando la mafia decise di colpire la città di Firenze facendo esplodere un’autobomba sotto l’accademia dei Georgofili. Nel crollo della Torre delle Pulci persero la vita Fabrizio e Angela Nencioni con le due figlie Nadia, 9 anni, e Caterina di appena 50 giorni, a perdere la vita fu anche uno studente di 22 anni morto nell’incendio divampato nell’edificio di fronte alla torre. L’esplosione colpì anche la galleria degli uffizi distruggendo e causando gravi danni a molte opere.

Il Corridoio Vasariano venne costruito dall’architetto e critico dell’arte Giorgio Vasari per volere di Cosimo I in vista del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria nel 1565, completato in soli 5 mesi. L’unica sfida per Vasari fu far passare il corridoio per la torre della famiglia mannelli la cui opposizione lo costrinse a girarci attorno. L’idea di questo passaggio sopraelevato nacque per dare libertà di movimento e senza pericoli ai granduchi, dopo il pericolo del periodo repubblicano. La Repubblica fiorentina nacque dopo l’offerta da parte di Piero de’ Medici di resa incondizionata a Carlo Vlll e l’apertura delle porte della città, in seguito a ciò il popolo fomentato dal partito antimediceo insorse contro la signoria dando vita a una repubblica. A capo del movimento che rovesciò i medici c’era il frate domenicano Girolamo Savonarola, con riforme volte ad aiutare i ceti più poveri a scapito di quelli più facoltosi e ad allargare il governo della città al popolo minuto. Queste riforme fecero insorgere sia i “palleschi”, sostenitori dei medici, sia gli “arrabbiati” ovvero i patrizi  fiorentini e fu così che con l’aiuto del papa Alessandro VI nel 1498 Girolamo venne impiccato; nonostante ciò la repubblica rimase in piedi fino al 1512 quando i Medici ripreso il potere. Conclusi i lavori del corridoio a fine 1565 Cosimo per evitare cattivi odori fece spostare il mercato delle carni e dei pesci dal ponte e ci posizionò le botteghe degli orafi, che ancora oggi possiamo trovare su Ponte Vecchio. Il Corridoio si estende per 760 metri sorpassando vie e affacciandosi nella chiesa di santa felicita, una delle chiese più antiche di Firenze, da dove i Medici assistevano alla messa godendo di una posizione privata, terminando nel Giardino dei Boboli accanto alla Grotta del Buontalenti. Nel 1939 Benito Mussolini fece allargare le finestre su Ponte Vecchio che guardavano ponte Santa Trinita. Sembra che lo stesso Hitler rimase sorpreso dalla bellezza di Ponte Vecchio da decidere di risparmiarlo dalla distruzione durante la seconda guerra mondiale. Dagli anni 70 del novecento fino alla chiusura per lavori di ammodernamento il Corridoio Vasariano ha ospitato la collezione di autoritratti delle Gallerie degli Uffizi, avviata dal cardinale Leopoldo de’Medici nel seicento ha da allora accolto i volti dei più grandi artisti di ogni epoca, fino ai giorni nostri. I lavori di ammodernamento adeguano la struttura alle normative vigenti in materia di sicurezza, accessibilità e climatizzazione con un occhio di riguardo per il ripristino di spazi e strutture storiche. Vengono valorizzate le 73 finestre da cui si può ammirare il centro storico. Lungo il percorso si possono inoltre ammirare sculture greche e romane e iscrizioni antiche; gli affreschi che originariamente decoravano l’esterno e due importanti sezioni destinate alla memoria storica del Corridoio e della città: una in ricordo della strage dei georgofili con l’esposizione delle opere danneggiate e l’altra alla devastazione della città di Firenze durante la Seconda Guerra Mondiale.

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