Il tennista altoatesino vince il torneo in Florida battendo in finale il bulgaro Dimitrov e diventa numero 2 al mondo per la prima volta in carriera

Ancora una partita perfetta per Jannik Sinner che in poco più di un’ora batte Grigor Dimitrov 6-3 6-1 e fa impazzire di felicità gli appassionati di tennis: numero 2 al mondo, una striscia di 22 vittorie e una sola sconfitta da inizio 2024, terzo torneo dall’inizio della stagione (Australian Open, Rotterdam e poi la conquista del Masters 1000 di Miami).

Mai nessuno come lui in Italia

Con la vittoria a Miami l’azzurro allunga anche la striscia di vittorie consecutive (16), piazzandosi al quinto posto nella storia. Dopo il trionfo di Miami è arrivato a 8.710 punti nella classifica Atp, al secondo posto dietro Novak Djokovic (con 9.725 punti) e superando il giovane spagnolo Alcaraz che lo segue al terzo posto con 8.645 punti.

Prima dell’avvento del ranking Atp come lo conosciamo oggi era stato Nicola Pietrangeli, nel 1959 e nel 1960, a diventare al massimo numero tre del mondo. Sinner è stato il 23° giocatore più giovane della storia ad entrare in top 3. L’altoatesino ha raggiunto questo traguardo a 22 anni e 6 mesi, lo scorso febbraio. I più giovani top 3 della storia sono Andre Agassi (18 anni, 6 mesi e 8 giorni), Bjorn Borg e Boris Becker (entrambi a 18 anni, 6 mesi e 17 giorni), Rafael Nadal (19 anni) e Carlos Alcaraz (19 anni e 4 mesi).

Sinner è già l’italiano con più titoli nell’era Open, con 13 tornei vinti, tre in più di Adriano Panatta.

Quella contro Grigor Dimitrov è stata la vittoria Atp numero 212 per Jannik, primo giocatore nato dal 2000 in poi ad aver raggiunto quota 200 successi nel circuito. Sinner è stato il settimo italiano a raggiungere i 200 successi nell’era Open nel circuito Atp. Davanti a lui in classifica Fabio Fognini (414), Adriano Panatta (395), Andreas Seppi (386), Corrado Barazzutti (320), Renzo Furlan (223) e Andrea Gaudenzi (219).

La rivalità tra Sinner e Alcaraz sarà come quella tra Federer e Nadal?

I due ATP Masters 1000 americani di primavera hanno confermato che gli assoluti protagonisti del circuito sono Jannik Sinner e lo spagnolo Carlos Alcaraz: ciascuno può cedere nello scontro diretto o fermarsi per un incidente di percorso, ma l’altro approda alla finale e trionfa. È il copione – sempre con un terzo e talvolta con un quarto coprotagonista – recitato ovunque per due decenni: se non vinceva Federer, toccava a Nadal; se Djokovic falliva l’obiettivo, Murray era lì, pronto ad approfittarne.

Nel prossimo futuro potremmo assistere a qualcosa di simile: forse il terzo uomo sarà Holger Rune se metterà ordine nella gestione del proprio talento, oppure Ben Shelton al quale per ora fanno difetto esperienza e saldezza nervosa. Secondo gli esperti Djokovic e i “giovani vecchi” Daniil Medvedev, Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud potranno ritagliarsi qualche spazio ma si aggiudicheranno solo pochi titoli prestigiosi.

In ogni caso, la rivalità tra Sinner e Alcaraz è già mediaticamente tanto monopolizzante quanto lo furono quelle tra i Fab Four e, andando più indietro nel tempo, quelle tra Andre Agassi e Pete Sampras, Boris Becker e Stefan Edberg, Ivan Lendl e John McEnroe, Bjorn Borg e Jimmy Connors. Al momento il più vincente resta Alcaraz con 2 slam contro uno e 5 Masters 1000 contro 2. Il computo dei titoli conquistati nel circuito professionistico maschile li vede appaiati a quota 13. Parità anche nei confronti diretti: 4 vittorie a testa, con un’unica finale a Umago due anni fa finita a favore di Jannik.

Una “macchina” perfetta

Uno dei segreti della crescita di Sinner è la preparazione fisica. Da fine maggio 2022 lo affianca il tecnico bolognese Umberto Ferrara lavorando su preparazione atletica, carichi di lavoro, alimentazione e skills games: l’obiettivo è farlo stare il più possibile sul campo nella maniera più confortevole e performante.

L’uomo dei muscoli di Jannik ha 55 anni, un’enorme passione, una simpatia coinvolgente e un approccio al lavoro scientifico che però mette sempre al centro l’atleta, anzi la persona: la ascolta, la aiuta, la sostiene, la guida.

In una recente intervista Umberto ha dichiarato che non esistono ricette magiche, tranne una: il lavoro. Non è semplice pianificare l’allenamento atletico visto che il calendario è sempre più intasato. Fondamentale è la preparazione invernale, poi si trovano momenti per un breve richiamo mentre durante i tornei si fanno lavori di rifinitura. Se Ferrara non è sul circuito (come a Miami) manda ogni giorno un programma dopo aver parlato con Jannik, molto attento al proprio corpo e bravo a trasmettere indicazioni utili.

Ferrara cura l’alimentazione di Sinner anche se non esiste una vera dieta, con misure da rispettare: si sta attenti alla qualità del cibo e ai macronutrienti. Jannik è goloso, ma preciso: non sgarra quasi mai. Ma se gli viene voglia di un gelato non ci sono problemi!

L’impatto di Sinner sul movimento tennistico italiano e l’economia

Gli ultimi successi di Jannik Sinner non solo hanno riportato l’Italia ai vertici del tennis mondiale, ma hanno anche generato benefici importanti per l’intero movimento tennistico italiano e l’economia.

Oggi l’effetto Sinner è reale e tangibile, come dimostra l’aumento di tesserati e ricavi della Fitp (Federazione italiana tennis e padel) e l’indotto prodotto dai grandi eventi tennistici in cui Sinner è stato protagonista.

La rapida ascesa di Sinner nel tennis internazionale era difficile da prevedere, soprattutto considerando che il campione altoatesino aveva chiuso la stagione 2022 al 15esimo posto nel ranking mondiale Atp.

In poco più di un anno, Sinner ha raggiunto la seconda posizione, diventando di fatto uno degli sportivi italiani più famosi in patria e nel mondo.

Il successo di Sinner risulta evidente anche analizzando i numeri ottenuti dal tennis in Italia negli ultimi anni. Secondo uno studio di Ernest & Young, soltanto alle Atp Finals di Torino, dove Sinner ha perso in finale contro il numero uno del mondo Novak Djokovic, sono stati venduti 174.402 biglietti e tutte le sessioni sono andate sold out, generando un impatto economico di 306,3 milioni di euro e un gettito fiscale per l’Erario di 65,9 milioni di euro.

L’effetto Sinner si è fatto sentire anche agli Australian Open 2024, il primo Slam vinto dal tennista altoatesino. La finale del prestigioso torneo tennistico ha ottenuto 1.914.000 telespettatori con uno share del 18%, ma sono state ben 2,6 milioni le persone collegate alle 13.31 per assistere al match point di Sinner.

Si tratta di numeri normali solo per gli eventi calcistici, soprattutto considerando l’orario non proprio favorevole e la trasmissione in esclusiva pay. La finale delle Atp Finals di Torino 2023, che invece è stata trasmessa in chiaro sulla Rai, ha registrato uno share del 29,5% con oltre 5 milioni di spettatori.

Naturalmente, è lo stesso Sinner ad aver beneficiato dei suoi meritati successi, vittorie che gli hanno permesso ad esempio di siglare un accordo con la Nike da 150 milioni di euro in dieci anni e chiudere il 2023 con 20 milioni di euro guadagnati dagli sponsor.

Con il successo di Miami Jannik si conferma al numero 1 delle entrate in stagione: a 22 anni ha già guadagnato quanto Ivan Lendl in tutta la sua lunga e prestigiosa carriera.

Il ricchissimo 1000 americano, infatti, ha portato nelle casse di Jannik un milione e 250mila dollari circa, montepremi che lo porta a quasi 21 milioni e 200 mila dollari guadagnati in carriera (Lendl è a 21.262.417). Sinner, in un colpo solo, ha scavalcato gente come Hewitt, Roddick, Ivanisevic e Edberg, oltre a Gasquet e Raonic. Jannik, è già il 26° giocatore della storia per guadagni nella speciale classifica che vede ai primi 3 posti quelli che, con ben 66 titoli Slam vinti complessivamente, sembrano per il momento ancora inarrivabili: il serbo Novak Djokovic, attuale numero 1 al mondo, lo spagnolo Rafa Nadal e lo svizzero Roger Federer.

La crescita del tennis in Italia

Le recenti vittorie di Jannik Sinner hanno reso nuovamente popolare questo sport nel nostro Paese: i numeri della Fitp nel 2001, anno in cui nasceva Sinner, vedevano appena 129mila tesserati, 1,3 milioni di praticanti, 1.700 maestri, 45 dipendenti diretti, 19 collaboratori e un fatturato di 15 milioni di euro.

In poco più di 20 anni la Fitp è arrivata a 660mila tesserati, ma secondo le stime potrebbero superare i 700mila nel 2024. I praticanti hanno raggiunto 4,5 milioni di persone, con 12mila maestri, 198 dipendenti, oltre 1.000 collaboratori e 185 milioni di euro di ricavi.

Se il movimento tennistico italiano sta crescendo da 15 anni, l’effetto Sinner si è fatto sentire soprattutto negli ultimi anni accelerando la crescita e la diffusione di questo sport, contribuendo a rendere il tennis il secondo sport più seguito e praticato in Italia dopo il calcio.

La febbre del tennis sembra aver contagiato tutto il Paese, con molte scuole di tennis piene e un vero e proprio boom di iscrizioni in città come Torino e Palermo.

Jannik rappresenta una vera e propria fonte di ispirazione per migliaia di piccoli atleti, non solo tennisti. Tutti conoscono Sinner e vogliono emularlo, diventare campioni. L’età dell’altoatesino funziona da eccellente contraccolpo. Il tennista può attirare i giovani perché è vicino a loro per mentalità e approccio ed è un modello eccellente come sportivo e come persona.

Lo sport italiano, ancor più se rappresentato da atleti che trainano il coinvolgimento, può diventare un polo di sostegno fondamentale per l’economia, il mondo del lavoro e il potenziale della Nazione. Oggi vale l’1,3% del Pil complessivo, circa 22 miliardi di euro. Il calcio rimane ancorato al primo posto con un fatturato di circa 4 miliardi di euro. Ma cavalcando l’onda dell’atleta vincente che può rivoluzionare l’interesse per uno sport e stando a questi numeri, il valore è destinato a crescere.

La crescita del movimento

Il tennis italiano professionistico sta vivendo una crescita costante già da diversi anni. Oggi c’è Jannik Sinner, ma non dobbiamo dimenticare i trionfi femminili nel Roland Garros con Francesca Schiavone nel 2010 e di Flavia Pennetta agli US Open del 2015, a dimostrazione di un movimento vivo e trasversale già da diversi anni.

Nonostante la concorrenza del cugino Padel, il tennis ricopre un ruolo sia sportivo che sociale. I tornei, ufficiali o amichevoli, sono sempre numerosi. Molte aziende lo usano come momento di aggregazione, i manager come occasioni per stringere rapporti di collaborazione, quasi alla stessa stregua di riunioni intorno al tavolo ovale, i ragazzi come occasione per mostrare le proprie abilità sui campi dei villaggi turistici oppure per accedere a circoli esclusivi. E come dimenticare che in periodo di Covid si trattava, per ovvi motivi, di uno dei pochi sport che potevano essere praticati senza rischi di contagio?

L’effetto Sinner si è inserito in tutto questo, con un effetto deflagrante: i successi del campione alto-atesino hanno innescato un’impennata della pratica amatoriale.

Oggi gli operatori del settore dichiarano, con giusto orgoglio, un 2023 con costante sold-out di campi e istruttori disponibili. Questo 2024, cominciato con i fuochi d’artificio, rende ancora più rosee le previsioni di conferma del trend positivo.

L’effetto campione

Il potere trascinante di Sinner rientra nel cosiddetto “effetto campione”, noto anche come effetto modello: l’atleta di successo si trova a svolgere un ruolo chiave nell’ispirare e attirare nuovi praticanti verso il suo sport. Ecco, quindi come l’effetto Sinner sta influenzando la diffusione del tennis in Italia:

  • Jannik è diventato fonte di ispirazione per gli appassionati e per i potenziali praticanti;
  • le vittorie e le gesta del campione attraggono l’attenzione dei media, contribuendo a promuovere e a rendere il tennis più visibile al pubblico e suscitare interesse in coloro che non ne erano inizialmente degli appassionati;
  • l’effetto Sinner sta attirando sponsor e investimenti nel tennis. Questi fondi contribuiranno a sviluppare infrastrutture, organizzare eventi e promuovere la pratica sportiva a livello locale e nazionale. Sempre più circoli stanno allestendo nuovi campi e riconvertendo aree con altra destinazione d’uso. Molti sono anche i nuovi impianti e molti sono i semi-professionisti che si stanno formando per diventare allenatori;
  • i ragazzi e i bambini, grazie alle vittorie di Sinner, stanno aumentando la partecipazione ai corsi di tennis, cercando di emularlo. Ciò ha come conseguenza l’allargamento e la diversificazione della base di praticanti, nonché lo sviluppo di un vivaio più ampio;
  • le vittorie sportive a livello internazionale di Sinner stanno suscitando un forte senso di orgoglio nazionale, con immediati impatti positivi sulla diffusione del tennis a livello nazionale;
  • il successo del campione e il plauso raccolto a livello federale, politico e governativo presumibilmente porteranno a investire in programmi di sviluppo e promozione del tennis per capitalizzare il successo italiano in questo sport.

In generale, i campioni svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione e nella popolarità di uno sport. La loro influenza va oltre le prestazioni atletiche, contribuendo a modellare la cultura sportiva, a ispirare nuovi praticanti e a favorire lo sviluppo continuo dello sport a livello locale e globale.

Il bello, però, per Jannik deve ancora venire, e non manca molto tempo…

Adesso Sinner può andare all’assalto di Djokovic: già a Parigi potrebbe scavalcarlo e diventare numero 1.

Nole ha poco più di mille punti di vantaggio, quindi la stagione sulla terra può consacrare Jannik leader mondiale del tennis.

Sinner, infatti, sul rosso difenderà soltanto 585 punti, contro i 2.315 di Djokovic, i 2.265 di Alcaraz e i 1.280 di Medvedev. Non è irrealistico pensare, visto il rendimento degli ultimi mesi, che il bottino di Sinner sulla terra aumenterà, con gli avversari invece più in difficoltà a mantenere lo stesso ritmo. Numeri alla mano, immaginare che Sinner possa diventare il primo italiano numero 1 al mondo di sempre già dopo il Roland Garros, ad oggi, non è più un’utopia. E in caso la campagna sulla terra non dovesse andare come sperato, c’è poi l’erba, superficie che a Sinner è sempre piaciuta e dove anche lì ha molti meno punti di difendere soprattutto rispetto ad Alcaraz, che nel 2023 ha conquistato ben 2.500 punti contro gli 855 di Jannik e i 1.200 di Djokovic, non dimenticando anche le voci che parlano di un possibile forfait di Nole a Wimbledon per concentrarsi al meglio sulle Olimpiadi, che si giocheranno a Parigi pochi giorni dopo la fine dei Championships.

Sinner numero 1 al mondo? Lo è già in due classifiche

Ci sono due classifiche dove Jannik Sinner è già il numero uno, ed entrambe molto emblematiche. Nella Race 2024, che prende in considerazione solo i risultati da inizio anno, l’azzurro domina in lungo e in largo, con numeri che dimostrano come in questo momento l’altoatesino sia, senza troppe discussioni, il più forte giocatore del mondo. Sinner nella Race ha 3.900 punti, ben 1.350 in più di Daniil Medvedev che occupa la seconda posizione a 2.550 e oltre 2.000 in più di Alexander Zverev che è terzo a 1.835. Con questi numeri Jannik è già praticamente certo di partecipare alle Finals di Torino, anche perché chi vince uno slam ha già il diritto di farlo a meno che non esca dai primi 20 della Race.

C’è un’altra classifica dove Jannik Sinner è già numero uno, ed è forse quella più significativa di tutte: l’azzurro, a Miami, è infatti balzato al comando dell’Olympics Race, ovvero una classifica che prende in considerazione i risultati ottenuti nelle 52 settimane precedenti al 10 giugno 2024, giorno in cui chiuderanno i ranking per l’ammissione alle Olimpiadi di Parigi 2024 e che valuta i riscontri agonistici ottenuti dopo il Roland Garros 2023. In questa speciale classifica l’altoatesino comanda con 8.250 punti, davanti a Novak Djokovic, fermo a quota 7.410, Alcaraz (6.380), Medvedev (5.885) e Zverev (4.425).

L’effetto Sinner, intanto, dilaga anche sugli Internazionali di Roma: biglietti quasi esauriti a più di un mese dall’inizio del torneo…

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