Ogni estate, a Firenze, si registrano picchi di caldo africano, un clima afoso che la porta a essere tra le città più roventi d’Italia, un clima che quest’anno si è fatto decisamente insopportabile, ma non a causa del caldo.

Di anni bui se ne sono visti, di stagioni di passaggio pure, per non parlare degli scandali legati al calcioscommesse, ma quest’estate rischia davvero di rimanere a lungo nella memoria dei tifosi viola.

 

Dopo una stagione terminata con un modestissimo ottavo posto e la cacciata dell’allenatore lusitano, i mesi di giugno e luglio si prospettavano densi di avvenimenti importanti sia dal punto di vista manageriale che da quello della gestione della rosa. E così infatti è stato.

Sfortuna vuole che non sempre la parola importante abbia connotati positivi e, di questo, la Fiorentina attuale ne è la prova vivente. Perchè, per la società viola ,importante era ridurre il monte ingaggi, importante era svendere tutti i giocatori migliori e, cosa più importante, mettere in vendita il club. Non si sa ancora perchè e per come, ma poche settimane dopo l’arrivo del nuovo mister, il direttore generale e quello sportivo hanno iniziato a vedere metà degli armadietti dello spogliatoio vuoti. Quello che vuol fare arrivare la società ai tifosi è che tutti i pezzi migliori dell’organico 2016/17 se ne siano voluti andare, a partire dal più amato Borja al numero 10 Bernardeschi, passando per i futuri (ma già sicuri) partenti Kalinic e Vecino. In un mese e mezzo l’ACF Fiorentina è diventata il fornitore ufficiale di calciatori dei top team italiani.

 

Vero è che molti di loro avevano legato particolarmente nello spogliatoio e con il vecchio allenatore e l’effetto domino scatenatosi potrebbe essere partito da lì, ma certamente questo non può giustificare una dirigenza che se li lascia sfuggire tutti. Colpa della messa in vendita del club? O di qualche promessa non mantenuta? Fatto sta che tutti i partenti sono finiti in squadre più ambiziose e più facoltose di quella di Viale Manfredo Fanti e questo porta a credere che il potere politico dei Della Valle sia ormai ridotto all’osso.

I Della Valle, appunto, i personaggi più contestati e infamati (insieme a Corvino) di questo momento, colpevoli -secondo la maggioranza dei tifosi- di voler prendere il più possibile dalle cessioni per poi incassare più possibile nella vendita  della società. Fiumi di inchiostro e, soprattutto, di striscioni si sono sprecati nei loro confronti: da una parte chi vuole che non mettano nemmeno più piede a Firenze e tolgano il disturbo il prima possibile, dall’altra chi vorrebbe da parte loro un riavvicinamento ormai insperato insieme al ritorno di una voglia che 16 anni fa li spinse a salvare la Florentia Viola.

 

All’ inizio di agosto sembra prevalere la corrente del tifo anti-dellavalliano, visto il crollo vertiginoso degli abbonamenti rinnovati (il 60% in meno rispetto ad agosto 2016)  ritenuti da molti strumento di adorazione verso la società cattiva che odia gli ultras. Questo, naturalmente, non può e non deve essere vero, ma è quello che al momento sembra prevalere nella testa dei tifosi, stufi di dare buona parte del loro stipendio a una società che  non crede più in loro.

 

Firenze è divisa, spaccata a metà come ai tempi dei guelfi e ghibellini, tra chi crede ciecamente nei disegni della società e chi non crede nemmeno più ai nuovi acquisti. Quest’ultimi, forse la nota meno dolente di un’estate calda, bollente, insopportabile per alcuni tifosi gigliati, ma solo perchè ancora non si sono visti all’opera.

 

Manca un mese alla fine del calciomercato e tre settimane all’inizio del nuovo campionato e, la Fiorentina, ha mezza squadra titolare. Chi vuol esser lieto sia…

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