A Firenze, ormai da qualche settimana ci sono sempre più studenti e professori che protestano pacificamente davanti alle proprie scuole: invece di fare didattica a distanza a casa, si ritrovano davanti all’ingresso del proprio istituto e svolgono la loro lezione in presenza nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. La richiesta è ovviamente quella di tornare in aula il prima possibile. Sono diverse le scuole superiori che hanno aderito a questa protesta, elencando i noti motivi per i quali la dad non è sufficiente per garantire un adeguata preparazione e soprattutto, anche se a livello didattico non ci fossero problemi, quest’ultimi sorgerebbero sul piano umano e sociale, in quanto manca completamente una delle parti più belle delle scuola ovvero il rapportarsi con i compagni di classe e con i professori. Tra le scuole che hanno partecipato a queste manifestazioni ci sono il Gobetti-Volta a Bagno a Ripoli, il liceo classico Michelangelo e il liceo scientifico Castelnuovo.

Noi del Leomagazine abbiamo pensato di intervistare un ragazzo del Michelangelo e uno del Castelnuovo; il primo è Tommaso Becchi, che frequenta il quarto anno del liceo classico ed è caporedattore del giornale della scuola: il Michepost. Ha risposto così alle nostre domande:

 Cosa ne pensi della DAD e com’è stata la tua esperienza in questi mesi sia lo scorso anno, sia quest’anno?

Innanzitutto, per me, è inevitabile distinguere l’esperienza dell’anno scorso da quella di quest’anno. A marzo, tutte le istituzioni, quelle scolastiche in particolare, si sono trovate in un’inaspettata situazione d’emergenza: ognuno ha fatto quello che ha potuto con i mezzi a propria disposizione. Personalmente ho vissuto con tranquillità i primi tre mesi in DAD: per chi come me abita lontano da scuola, all’inizio fare lezione a distanza è stata una meravigliosa rivelazione. Poi, col passare del tempo, i limiti della didattica a distanza hanno iniziato a farsi notare per tutti; ma presto è arrivato Giugno, quindi l’estate. Ecco, trovo assurdo che, nonostante i noti limiti della DAD, al rientro a settembre, dopo mesi dall’inizio della pandemia, lo Stato non sia riuscito a permettere una didattica in presenza sicura. E su questo sono convinto: la scuola deve essere una priorità. Sempre.

Alcuni studenti e docenti della tua scuola hanno protestato contro la DAD mettendo in atto lezioni in presenza davanti all’edificio scolastico. Sei d’accordo con questa forma di protesta e quante persone ha coinvolto?

Penso che le proteste di fronte al Michelangelo siano assolutamente legittime. Una o due volte a settimana, una trentina di ragazzi si ritrova fuori da scuola e segue da lì le lezioni tramite telefoni e computer: non ci vedo niente di male, se si seguono le regole anti-contagio. Da persona pragmatica, tuttavia, non credo che partecipare possa cambiare qualcosa in meglio.

Sei ottimista per il ritorno a scuola il 7 gennaio e pensi sia una scelta giusta?

Credo — e spero — che il 7 gennaio si possa tornare a scuola. Ovviamente, è importante che vengano adottate tutte le misure necessarie per un rientro in sicurezza: penso soprattutto ai mezzi di trasporto pubblici.

Il secondo intervistato è Dario Chiarantini ed è il rappresentante d’istituto del liceo scientifico Castelnuovo, nonché membro del Collettivo della sua scuola; gli abbiamo posto le stesse domande che abbiamo fatto a Tommaso e queste sono state le sue risposte:

Cosa ne pensi della DAD e com’è stata la tua esperienza in questi mesi sia lo scorso anno, sia quest’anno?

La nostra esperienza è stata e continua ad essere terribile, professori che caricano gli studenti di lavoro molto più di quanto non facessero in classe, lezioni non seguibili sia a causa di internet che dell’inesperienza dei prof, contenuti e insegnamenti che non possono e non potevano essere assimilati con queste modalità di insegnamento, nessun confronto né dialogo tra studenti e professori sui temi trattati e soprattutto, un anno e mezzo di scuola perso nel nulla quando si poteva evitare. Tutto questo senza contare l’aspetto psicologico, come il fatto più lampante dell’insostenibilità di dover stare in casa per seguire le lezioni, che comporta molte conseguenze negative, come la pressione psicologica costante o l’amplificazione del già presente malessere dovuto al non sentirsi a proprio agio all’interno delle mura casalinghe, per problemi familiari o semplicemente per il contesto.

Alcuni studenti e docenti della tua scuola hanno protestato contro la DAD mettendo in atto lezioni in presenza davanti all’edificio scolastico. Sei d’accordo con questa forma di protesta e quante persone ha coinvolto?

Siamo pienamente d’accordo con questa forma di protesta, anzi, ci siamo fatti noi stessi, come Rete Dei Collettivi Fiorentini e come collettivi scolastici(Coll. Cosmos, Coll. Ska, Coll. Sum, Coll. Faro e altri), promotori della cosa e affiancati da Priorità Alla Scuola abbiamo organizzato presidi davanti a molte scuole (Castelnuovo, Michelangiolo, Galileo, Rodolico e altri). Tutto ovviamente si è svolto e continuerà a svolgersi in totale sicurezza, con tavoli e sedie a distanza di sicurezza. Questi presidi hanno riscosso molto successo, molti professori si sono offerti di fare ripetizioni o lezione davanti alle scuole, gli/le studentx hanno partecipato con buoni numeri alle iniziative e tutti e tutte contribuiremo fin quando sarà necessario.

Sei ottimista per il ritorno a scuola il 7 gennaio e pensi sia una scelta giusta?

Pessimismo dell’intelligenza ottimismo della volontà. Come studenti esigiamo che le scuole vengano riaperte garantendo la totale sicurezza il prima possibile, che venga data priorità alla cultura e al futuro del paese riaprendo le scuole, ma è evidente che queste siano state messe come ultima priorità da questa classe dirigente poiché, sacrificando il destino e la cultura dei molti, si è preferito mettere al primo posto tutti i meccanismi economici che portano ai profitti dei pochi. Perciò lo ribadiamo e continueremo a farlo: le scuole DEVONO essere riaperte subito.

Ringraziamo i due studenti che si sono resi disponibili accettando di essere intervistati; ovviamente anche noi del Leomagazine, oltre ad aver pubblicato diversi articoli, abbiamo realizzato un video su questo tema dove esprimiamo il nostro pensiero sulla DAD e sulla futura, si spera prossima, riapertura delle scuole.

Ecco a voi il link, buona visione:

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