Qualche settimana fa ha destato molto scalpore un avvenimento che ha  coinvolto la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, fatto in sè curioso ma sicuramente specchio dei tempi in cui viviamo. I fatti: La presidente della commissione Europea e il presidente del Consiglio Europeo, il francese Charles Michael, si recano in visita ufficiale presso la presidenza della Repubblica Turca e durante le foto di rito la prima viene fatta accomodare di lato e distante  sopra un largo sofà mentre  il Presidente del Consiglio Europeo siede  su una poltrona accanto al presidente turco . Naturalmente ad occhi profani la situazione si presenta  come una chiara discriminazione verso la Presidente della commissione. Partono le proteste da parte di tutti i paesi della Unione, e non solo, per lo sgarbo istituzionale e personale che si sarebbe perpetrato verso la Von der Leyen. Oggi dopo qualche settimana la cosa sembra quasi  non essere mai avvenuta o comunque passata nel dimenticatoio. Facile pensare: “con la velocità con cui passano le notizie tutto viene dimenticato in fretta”.

Durante le visite di stato vige una  particolare raccolta di disposizioni denominate “protocollo”. Queste disposizioni, anche la nostra Repubblica ne è in possesso, contengono al loro interno tutte le norme per accogliere i capi di stato e di Governo, ad  esempio in Italia in presenza del Presidente della Repubblica nessuno può entrare in un luogo prima di lui e nessuno si può sedere in sua presenza prima che lui si sia seduto o che abbia dato il suo permesso a sedersi, insomma questa raccolta di norme  indica  l’importanza istituzionale che viene attribuita ad una  data autorità. Prima dell’ incontro tra figure di rilievo istituzionale tra due o più stati viene organizzato il cerimoniale d’ accoglienza. Dopo l’ accaduto Ankara ha subito dichiarato di aver seguito il protocollo precedentemente prestabilito con l’ Unione Europea. Quest’ ultima non ha mai smentito le parole della portavoce turca, inducendoci così di fatto a doverle credere. Chiarito questo punto concentriamoci sull’ importanza istituzionale degli ospiti. Essendo stata disposta una sola sedia, con quale criterio bisognava scegliere chi farci sedere? La risposta è semplice: si sarebbe dovuto sedere la figura istituzionale più importante. Insomma chi sono Ursula Von der Leyen e Charles Michel ? La prima è Presidente della commissione Europea, che al di là del nome altisonante è un istituzione collegiale politicamente indipendente dall’ UE, seppur ne difende gli interessi generali. I suoi membri sono indicati dai vari governi seguendo un principio di rotazione (oggi un francese domani un italiano ecc.).Il presidente della Commissione viene eletto dal Parlamento europeo. Il nominativo è però proposto dal Consiglio europeo. Di tale organismo ne è presidente Charles Michel, la cui nomina è stabilita dai 27 capi di stato o di governo che formano il Consiglio. Proprio quest’ istituzione ha l’ esclusiva sulle strategie riguardanti la politica estera dell’ UE. Al suo interno si raggiungono  gli accordi economici o politici. Senza l’assenso di questo organo non si può decidere nulla ed ogni accordo che viene raggiunto deve sempre essere ratificato, pena la nullità degli stessi. Svelato l’arcano! In tal materia, la carica istituzionale più elevata è quella di Charles Michel a cui quindi spettava la poltrona.

Avremmo dovuto cogliere l’occasione di questo simpatico siparietto, forse,  per porci qualche domanda sul funzionamento della attuale Unione Europea e sulla sua efficacia in un quadro mondiale economico e politico in rapido mutamento.

I Tre fondamenti i su cui attualmente si reggono le istituzioni  europee  sono nell’ ordine, Consiglio Europeo, Parlamento Europeo e Commissione Europea .

In breve sintesi le loro funzioni, il Consiglio Europeo è l’organo di indirizzo politico dell’unione che comprende tutti i capi di stato e di governo, i quali eleggono un presidente che rimane in carica due anni e mezzo. Il Presidente della commissione Europea è membro di diritto. La gran parte delle decisioni vengono prese per consenso, salvo qualche eccezione in cui il consiglio decide per unanimità o per maggioranza qualificata.

Il Parlamento Europeo viene eletto a suffragio universale su base proporzionale dai cittadini dei vari stati membri, partecipa al processo legislativo e di ratifica dei trattati in parità di ruolo con il Consiglio , approva il bilancio dell’Unione e su indicazione del Consiglio approva l’elezione del Presidente della Commissione.

La Commissione Europea è il braccio esecutivo dell’unione (il governo per intendersi),  redige gli atti  legislativi , attua le decisioni del Parlamento e del Consiglio.

È normale chiedersi: “abbiamo un governo e un parlamento, siamo uno Stato dunque?” risposta: “No!” “Ma perché?” “ Per essere uno Stato dovremmo avere un Esercito Europeo, una fiscalità comune, una legislazione unica e una cittadinanza” ( non tutti lo sanno ma non esiste la cittadinanza europea in quanto tale, ma soltanto subordinata alla cittadinanza di uno stato membro)”. “Sì ma comunque abbiamo una sola moneta” “Bè no!” “ Come no? Io  la uso tutti i giorni.” “sì va bene,  ma vedi, solo 19 dei 27 paesi aderenti all’Unione hanno l’ Euro!”

La domanda sorge spontanea  dunque:”cosa è L’unione Europea?” la risposta non è semplice, naturalmente  quello che molti pensano (e non solo gli “antieuropeisti”, anzi!) è che questa Unione Europea non serva ai cittadini  ma, come abbiamo visto durante la pandemia è stata ed è di intralcio, lenta , burocratica e opaca. Un esempio lampante ne sono i contratti per i vaccini contro il Covid-19.

Si sta preparando una guerra economica e politica di proporzioni  gigantesche tra USA e Cina la quale secondo tutti gli indicatori macroeconomici entro il 2027 (nelle più rosee previsioni) supererà  gli USA per P.I.L. (prodotto interno lordo) l’indice con cui si misura la ricchezza di un paese, divenendo di fatto la prima potenza economica mondiale. Negli ultimi quindici anni la Cina ha investito in tecnologia militare cifre spaventose e punta a competere con gli Stati Uniti in tutta l’area del pacifico e Europea, siamo dunque  una preda ambita da parte di una potenza economica globale.

Come Unione Europea con la attuale configurazione istituzionale complicata e lenta non saremo in grado di arginare la Cina  e difendere la nostra libertà.

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