Dopo 57 anni i Milwaukee Bucks si riprendono la scena riportanto a casa un titolo che tanto mancava. Sarebbe riduttivo ridurre a così poco questa stagione; è stato un anno pieno di difficoltà per tutte le franchigie NBA, tanto che molti giornalisti ed esperti hanno definito questa stagione come “l’anno degli infortuni”. Non era semplice tornare allo spettacolo di qualche anno fa, quando Warriors e Cavaliers si sono contese il titolo per 5 stagioni consecutive davanti a migliaia di persone, ma non per questo non è stata una stagione piena di emozioni e colpi di scena. Tutti i bookmakers davano quasi per certi in finale, pronti a contendersi il tanto cercato anello, i Los Angelers Lakers guidati da Lebron James e Anthony Davies e i Brooklyn Nets, guidati dal trio Harden-Irving-Durant, uno dei tridenti sulla carta di maggiore caratura offensiva che questo sport abbia mai visto. Complici gli infortuni, i Lakers escono al primo turno contro i Phoenix Suns con un Lebron non al 100% e un Davies fuori per infortunio. Ad East invece i Nets escono un po’ a sorpresa proprio contro i Bucks al termine di una emozionante gara 7 finita ai supplementari, complice anche l’assenza di Irving e con un James Harden in evidente difficoltà fisiche. Alle finals arrivano quindi Suns e Bucks, la coppia Chris Paul(alle prime finals della sua carriera memorabile) e Devin Booker contro Middleton e Giannis Antetokounmpo.

Gara 1 viene portata a casa dai Suns con il risultato di 118-105, grazie al dominio assoluto del playmaker Paul che manda a referto 32 punti e 9 assist in una delle prime partite a rientro dalla quarantena obbligatoria. Due giorni dopo stesso esito, Vincono i Suns 118-108, trascinati stavolta dai 31 punti di Devin Booker e dalla partita da leader di Crowder, con il 60% da tre.

I Suns sembrano già aver messo un ipoteca molto importante sulla serie, pronti a riportare il trofeo in casa. Nessuno a Milwaukee ha dubbi, Bucks in 6. Questo è un famoso portafortuna dei Tifosi dei Bucks che rimanda ad una serie di qualche anno prima contro i Miami di Lebron, anche se in quel caso non portò fortuna, i Bucks persero 4-0. La squadra di Milwaukee pareggia subito i conti vincendo gara 3 e gara 4 grazie a le prestazioni sontuose di Giannis (41 punti, 13 rimbalzi in gara 1, 26 punti e 14 rimbalzi in gara 4) e di Khris Middleton (18 in gara 3 e 40 in gara 4). Si arriva a gara 5 con il massimo equilibrio, pronti per la partita decisiva per prendere il distacco. Vincono grazie d un ottima prestazione corale i Bucks 123-119, non bastano i 40 punti di Devin Booker, da sottolineare la clamorosa palla rubata da Holiday, probabilmente la più importante di tutta la sua carriera, e poi alzata a 7 metri per L’alley oop per il greco, guadagnando pure fallo; Probabilmente l’azione più bella di tutta la stagione. E’ gara 6 a darci forse una delle migliori prestazioni individuali del decennio, Il greco Antetokounmpo colleziona 50 punti, 14 rimbalzi e 5 stoppate, portando la sua franchigia ad un trionfo storico ,da vero leader, nonostante l’età, con una prestazione totale sia in fase offensiva che difensiva, vincendo anche meritatamente l‘MVP delle finals.

Questi playoff entreranno per sempre nella storia, all interno di due franchigie abbiamo tante piccole grandi storie di eroi moderni, passando dalla capacità di mettere dentro qualsiasi cosa passi vicino di Devin Booker, con una meccanica di tiro perfetta, alla prestanza fisica clamorosa di Chris Paul nonostante i 36 anni, alla grandezza difensiva di Holiday e ai mid-range sempre presenti nei momenti più decisivi di Middleton. Oltre tutto ciò, sarà impossibile dimenticarsi di queste finals di Giannis, partito in A2 greca con il fratello. Nel 2013 riesce ad ottenere la cittadinanza greca per meriti sportivi, facendo partite moltissime polemiche razziali, il politico greco Michaloliàkos dirà in tv: “Se dai ad uno scimpanzè una banana ed una bandiera, questo lo rende automaticamente greco?”.

Parole durissime che colpiscono ne profondo il giovane Giannis, che nel frattempo cresce a dismisura ma nessun club greco è pronto a puntare su di lui, fino al 27 giugno 2013. Viene preso come 15esima scelta da Milwaukee, avverando il suo sogno. Giannis ha sempre mostrato molta umiltà, appena arrivati i primi stipendi si reca in una banca per inviare tutti i soldi alla famiglia, restando a mani vuote. Manca poco all inizio di una delle prime sue partite in NBA, l’arena è lontana e non ha soldi per un taxi, quindi decide di farla a corsa, finchè non viene riconosciuto da un fan e portato in campo. Questa serie ha fatto emozionare molti tifosi, è la serie di molti ottimi giocatori che sono saliti in paradiso per una notte, è la serie di Giannis Antetokounmpo, partito dalla povertà di Atene fino a Milwaukee dove già a 19 anni aveva promesso un anello. Oggi, a 26 anni, giocando in maniera leggendaria, indica il cielo in lacrime per dedicare tutto ciò al padre. E’ Campione NBA.

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