E finalmente tornammo a riveder le stelle; non solo del firmamento, ma anche quelle del palcoscenico. La pandemia non è ancora scomparsa ma sembra – meglio essere cauti – essere quantomeno in ritirata. E così finalmente qualche sipario ha iniziato a rialzarsi, compreso uno molto caro al LeoMagazine: quello del Maggio Musicale Fiorentino, che ha ripreso le sue attività già dallo scorso aprile con la splendida Adriana Lecouvreur (anche se all’inizio con solo cinquecento spettatori, ora invece si aggiriamo intorno ai mille).

Certo, le regole sono le solite: obbligo del green pass per accedere alla sala (vaccinazione da almeno 14 giorni,  documentazione di avvenuta guarigione da COVID 19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto o effettuazione, di test antigenico valido per 48 ore, con esito negativo. La cosa ha creato qualche polemica soprattutto sui social, dove qualcuno ha accusato il teatro di operare discriminazioni; ma al netto di quel che si possa pensare su green pass e dintorni, è quantomeno assurdo prendersela con il Maggio, come se potesse ignorare o disattendere una norma governativa! Piuttosto la riduzione dei posti disponibili comporta purtroppo anche un’altra, dolorosa limitazione: quella dei posti a disposizione per gli studenti forniti di Maggiocard, la tessera che consente loro di accedere in teatro a costi decisamente ridotti; una eccellente iniziativa per invogliare i più giovani a prendere confidenza con il mondo dell’Opera, della musica sinfonica, della danza; ma anche questo è ovviamente più che comprensibile e c’è solo da sperare che alla fine le limitazioni possano cadere del tutto.

Intanto, da settembre, la stagione è ripartita alla grande, con spettacoli di alto livello; dal 28 agosto al 3 settembre c’è stata la ripresa di Così Fan tutte di Wolfgang Amedeus Mozart, andata in scena senza pubblico e registrata domenica 28 marzo 2021, per essere poi trasmessa  dal 13 giugno in streaming sulla piattaforma digitale “It’s Art” dove è ancora disponibile. Uno spettacolo che il pubblico ha potuto finalmente apprezzare di persona ed ha decisamente gradito, grazie alla regia di Sven-Eric Bechtolf e la direzione alla guida dell’orchestra e coro del Maggio del raffinato interprete mozartiano Adam Fischer, che ha sostituito Zubin Mehta che l’aveva invece diretta a giugno: due letture diverse ma entrambe di grande levatura e di grande fascino, nè c’era del resto da aspettarsi di meno data la levatura degli interpreti.

In questi giorni, e sino all’inizio di ottobre, due titoli in contemporanea: ancora una riproposizione di un grande spettacolo che era stato forzatamente negato al pubblico per la pandemia, Linda di Chamounix di Gaetano Donizetti che dopo la messa in scena a porte chiuse per la registrazione video e la trasmissione streaming sulla piattaforma Takt1 del gennaio scorso ha potuto finalmente avere il battesimo del pubblico a partire da martedì 21 settembre alle ore  20, alternandosi così con Traviata. Quattro le recite, oltre al 21 il 23 e il 30 settembre (ore 20) e il 3 ottobre alle 18. Ancora due occasioni dunque di vedere uno spettacolo per la regia di Cesare Lievi e la direzione d’orchestra di Michele Gamba, e che ha come protagonista il  soprano Jessica Pratt: una grande artista del belcanto e ospite in molte produzioni del Maggio. Insieme a lei, nel ruolo di Pierrotto (e con gli abiti di Pierrot), il mezzosoprano Teresa Iervolino, un’altra grande virtuosa. Uno titolo un tempo molto amato ma poi abbandonato; a Firenze mancava dal 1910!

Ma lo spettacolo che “tiene banco” in questi giorni è la Traviata con la regia di Davide Livermore, Davide Livermore, al suo secondo titolo verdiano al Maggio dopo un Rigoletto molto “forte” e dalla sfumature dark che sarà riproposto dal 19 al 24 ottobre, in quanto anch’esso andato in scena senza pubblico (ma di questo ci occuperemo a suo tempo.) Il capolavoro di Giuseppe Verdi, uno dei più amati dal pubblico,  è ambientato da Livermore in una Parigi del 1968 negli anni della contestazione.  Tale collocazione a Parigi proprio  in pena contestazione è stata fatta, secondo il regista: “ non per provocare  ma per raccontare più da vicino questa storiaper sviluppare la ricchezza e la modernità del capolavoro verdiano e anche lo scandalo che creò nella società di allora, nel 1853. Ciò nel rispetto totale, parola per parola, nota per nota, del libretto e della partitura”. “Anche l’amore tra Violetta e Alfredo è altrettanto forte e rivoluzionario” continua il regista “è quello di una giovane e bellissima prostituta, Violetta, che grazie a esso intraprende un vero e proprio percorso di redenzione personale

La prima rappresentazione è andata in scena lo scorso venerdì 17 settembre ed è stata molto apprezzata; altre due repliche sono andate in scena il 22 e il 24 settembre, le prossime saranno il 28 settembre alle ore 20, 2 ottobre alle ore 18 e ultima rappresentazione il 5 ottobre alle ore 20. La regia ha entusiasmato alcuni e lasciato perplessi altri; c’è chi, ad esempio, accusa il regista di non aver sviluppato a sufficienza la sua idea, facendo della ambientazione sessantottina poco più di una facciata; altri sostengono esattamente il contrario. Ma nel complesso prevalgono decisamente i pareri positivi, sia sulla regia che sulla direzione che sul cast: L’orchestra e il coro del Maggio sono diretti da un grande “veterano”, Zubin Mehta, che ha al suo attivo ben una settantina di recite di questo titolo. Molto apprezzata la soprano Nadine Sierra, che è al suo debutto in questo ruolo ; buoni i commenti anche sul tenore Francesco Meli, divisi i pareri su Leo Nucci, baritono, storico interprete di Giorgio Germont. Ma nel complesso, sembra essere un spettacolo decisamente da vedere, purchè ci siano ancora posti!

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