Da circa 20 anni la società  ACF Fiorentina è alla ricerca di una nuova casa per la squadra di calcio della città ed è più o meno dallo stesso periodo che la città di Firenze, come spesso è nello spirito di noi Fiorentini, si divide in fazioni pro o contro la dismissione o l’ammodernamento dello stadio “Artemio Franchi”.

Ora, finalmente, la situazione sembra essere finalmente arrivata ad una fase conclusiva che prevede l’ammodernamento dello stadio già esistente.

La società risultata vincitrice del bando di concorso è la Arup Italia con David Hirsch come capo progettista. Verrà realizzata  una copertura totalmente fotovoltaica per lo stadio e una zona  verde nell’area antistante lo stesso, nuovi spazi per iniziative di vario genere saranno costruiti sia all’interno dello stadio (museo storico della Acf Fiorentina) che all’esterno con un area commerciale di circa 5000 mq mantenendo comunque la cubatura totale in termini di basso impatto ambientale. Un parco urbano attrezzato di 47.000 mq andrà a completare il progetto di riqualificazione della intera area di Campo di Marte in cui sorge lo stadio “Franchi”.

 L’intervento, sarà finanziato con i soldi del Recovery Fund per circa 95 milioni di Euro che naturalmente non saranno sufficienti per completare l’opera il cui costo sarà circa di 250 milioni di euro.

L’inizio dei lavori è previsto per l’autunno del 2023 e dovrebbero durare sino a dicembre 2026.

Facciamo un passo indietro per poter comprendere la storia di questa contrapposizione.

Lo stadio oggi denominato “Artemio Franchi” viene progettato nel 1929 da quella che oggi chiameremmo archistar Pier Luigi Nervi. Il progetto era molto innovativo in quanto per la prima volta vennero presi in considerazione i mezzi pubblici esistenti per raggiungere lo stadio. Infatti nelle vicinanze era già presente la stazione di Campo di Marte che era ben collegata con le altre stazioni  ferroviarie presenti nel tessuto cittadino.

Nel suo interno dovevano trovare posto una piscina coperta e due piste sempre coperte per l’allenamento. Una vera e propria rivoluzione nella concezione di  struttura sportiva per la pratica del calcio.  Quando i dirigenti del Boca Junior provenienti dall’Argentina visitarono lo stadio allora denominato “Giovanni Berta” ne rimasero stupefatti e una volta tornati in patria vollero a tutti i costi uno stadio simile per le partite del “Boca”.

Nacque la “Bombonera” a Buenos Aires esatta riproduzione dello stadio “Franchi” di Firenze .

Durante gli anni numerosi campioni del calibro di Hamrin, Baggio e Gabirel Omar Batistuta  hanno calcato il prestigioso manto erboso dello stadio (per il drenaggio della pioggia vennero usati ben due metri cubici di acciottolato del fiume Arno), compresi i mitici giocatori del primo storico scudetto viola nel maggio del 1956.

Col passare degli anni, la città è cresciuta e si è espansa. Lo storico stadio non è più in grado di adempiere al suo compito di moderna casa della squadra di calcio della città. E’ giunto quindi il momento di cambiare. Cominciano così i primi timidi passi per nuovi progetti, prima nell’area di Castello e poi in quella di Novoli. Entrambi i progetti prevedono l’abbandono dello stadio esistente per crearne uno nuovo. La città è divisa. Molti premono per uno spazio totalmente nuovo e più funzionale mentre altri temono che l’abbandono del “Franchi” possa significare il declino di una intera area della città, nonché il degrado della struttura stessa.

Ad oggi,  con il progetto presentato il 10 marzo scorso, sembra prevalere l’ ipotesi conservativa.  

la volontà iniziale del presidente della Fiorentina Rocco Commisso era quella di costruire uno nuovo stadio, che seguisse l’ impronta moderna già data con la costruzione del Viola park, il nuovo centro sportivo della Fiorentina. essa però è andata negli anni sempre più sfumando date le continue problematiche insorte in ogni progetto presentato. questa situazione ha più volte indisposto l’ imprenditore italo-americano, che ha minacciato a più riprese di vendere la società e lasciare la città. Nonostante ciò, ad oggi non sembra voler declinare il progetto dell’ ammodernamento del vecchio stadio consapevole forse dell’ impossibilità di costruirne uno nuovo.

Potrebbe essere l’inizio di una nuova storia ma come succede spesso nel nostro paese le storie non finiscono quasi mai. Lo studio di architetti arrivato secondo nel concorso di riqualificazione indetto dal comune ha intenzione di proporre ricorso perché a suo giudizio ci sarebbero delle  “inadempienze procedurali”.

La speranza del patron della Fiorentina e di tutto il mondo viola è che si possa arrivare a una conclusione nel più breve lasso di tempo possibile e poter vivere le emozioni che il calcio sa regalare in una nuova casa, e se non fosse possibile, almeno in una più moderna.

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