Lunedì 11 al Teatro della Pergola di Firenze si è svolta la conferenza stampa per l’acquisizione da parte del Teatro della Toscana del Teatro di Rifredi, evento a cui hanno partecipato varie cariche cittadine ed esponenti delle varie associazioni.

La conferenza stampa si è aperta con i ringraziamenti e l’introduzione di Tommaso Sacchi, Presidente della fondazione Teatro della Toscana: “Oggi presentiamo l’acquisizione da parte della fondazione teatro della Toscana del Teatro di Rifredi, teatro fondato e gestito da Giancarlo Mordini e Angelo Savelli ai quali innanzitutto vorrei fare un grande applauso. Sono davvero felice dicevo che il lavoro di Giancarlo, di Angelo e di Francesco e tutti coloro che quotidianamente hanno prestato un servizio pubblico per il consolidamento, per la creazione di stagioni nel teatro di Rifredi oggi arrivi all’obiettivo, se non al traguardo, che ci eravamo tutti dati nella conduzione dei lavori di un teatro di rilievo e di interesse nazionale come è la fondazione teatro della Toscana che ho l’onore di presiedere e di rappresentare in questa sede insieme ai soci, insieme ai partecipanti ed al consiglio di amministrazione che saluto” . Sacchi ha poi continuato ricordando il periodo pandemico e le difficoltà che e sono conseguite “ Devo dire che questo è stato un lavoro che ci ha impegnati molto tra l’altro in mesi e anni molto molto difficili, non posso non ricordare come il lavoro più intenso che ha portato alla fusione e quindi all’annessione di una sala e di un’istituzione come il teatro di Rifredi sia avvenuto proprio nel biennio pandemico quando ci siamo ritrovati il 10 o 12 marzo del 2020 proprio qui alle mie spalle insieme alle persone che oggi sono qui al tavolo con me, insieme a molti di voi, insieme ai consiglieri e alle consigliere del Comune di Firenze che hanno accompagnato una fase delicata e che sono presenti anche oggi per la chiusura delle sale di tutto il paese, è stato un momento amaro, difficile e triste e nonostante questa amarezza e questa tristezza non abbiamo rinunciato però ad un lavoro che per la città aveva un grande senso. Mi concederete anche, lo faccio non senza emozione, una nota personale, all’ora ero assessore della cultura di questa meravigliosa città ogni volta che scendo dal treno vedo e vivo l’emozione di passeggiare per Firenze. Oggi sono assessore della cultura di un’altra grande città che è la mia città natale e poiché la storia di ognuno di noi ci porta a fare delle scelte oggi presto servizio presso un’altra amministrazione, ma con il cuore e con l’affetto davvero sono qui insieme al teatro di Rifredi e insieme a questo meraviglioso movimento del teatro italiano che è il teatro della Pergola”

La parola è passata poi alla Vicesindaca di Firenze Alessia Bettini, presente al posto del Sindaco Dario Nardella, che non ha potuto presenziare all’evento: “Oggi è un grande momento mi associo ai ringraziamenti che non sono di circostanza ma sono veramente sentiti perché quando si arriva a questi momenti dietro c’è un grande lavoro di squadra ma c’è anche una visione che io almeno credo sia una visione di condivisione in cooperazione di collaborazione. Vorrei partire da una frase del presidente Mattarella che è una frase che ha colpito nei giorni scorsi a Procida parlando del valore della cultura, la cultura è un moltiplicatore di energie civili , ecco io credo che oggi noi andiamo a creare un fattore di moltiplicazione. I numeri sono importanti, parlano, e vorrei ricordare che quando si parla del teatro di Rifredi si parla di 37 stagioni teatrali, di 765 spettacoli, oltre 1 milione di persone. Vorrei dire che il teatro di Rifredi non è soltanto un laboratorio di drammaturgia che ormai non è più soltanto italiana ma davvero internazionale come ha detto prima anche Tommaso e davvero oggi, permettetemi una suggestione, andiamo a creare un grande ponte tra il centro e i quartieri e come sapete per la nostra città i quartieri sono luoghi importantissimi, vitali, dove c’è la cittadinanza, dove ci sono i cittadini e dove c’è un senso di comunità profondo” la vicesindaca ha poi espresso i suoi ringraziamenti e quelli del sindaco ai rappresentanti delle associazioni presenti, che insieme alle scuole portano avanti progetti per portare i più giovani ad avvicinarsi al mondo del teatro.

E’ poi intervenuto Gabriele Gori, Direttore generale e socio della fondazione in rappresentanza della CR Firenze. Gori ha espresso il suo sostegno all’iniziativa e ha ricordato l’importanza dell’aspetto anche umano di una fondazione che viene unita ad un’altra “siamo molto molto contenti e fiduciosi – ha poi continuato il direttore – per questa operazione, ovviamente ci impegneremo per continuare a sostenerla in tutte le sue manifestazioni. In particolar modo credo sia giustissimo, come ha detto il vicesindaco poco fa: l’esperienza corrisponde. Abbiamo bisogno di ripristinare una sana frequentazione delle scuole ai teatri, non soltanto in questi che oggi rappresentiamo qui, ma in tutti i teatri fiorentini e non solo, per avere un nuovo pubblico e per perorare questa dinamica che in passato, soprattutto questi due teatri seduti qui a tavolo hanno saputo fare in maniera più che appropriata.”

E’ poi seguito l’intervento di Letizia Perini della Città Metropolitana di Firenze: “Io mi auguro davvero che il Teatro di Rifredi, all’interno del Comune di Firenze, possa fare scuola ai moltissimi teatri, seppur grandissimi e che svolgono un lavoro splendido, ma che davvero possono in qualche modo imparare alcuni elementi che hanno fatto diventare grande il Teatro di Rifredi e ci hanno portato qua oggi. Parlavamo con Marco Giorgetti proprio nei giorni in cui avevamo la discussione della fusione, tra l’altro mi preme moltissimo ringraziarlo. Parlavamo e riconoscevamo una cosa fondamentale: soprattutto in questo periodo pandemico, i teatri sono stati svuotati e sono stati chiusi per molto tempo e stanno facendo molta fatica far tornare le persone – ha detto Letizia Perini riprendendo lo spunto dato da Tommaso Sacchi riguardo al difficile periodo che si è dovuto affrontare – un po’ per paura un po’ forse per mancanza di fiducia un po’ perché il teatro è diventata una cosa non secondaria, ma terziaria rispetto alle tante cose che ci circondano. Il Teatro di Rifredi non ha mai perso l’enorme pubblico che lo ha sempre accompagnato nei suoi spettacoli. Un po’ perché è come il salotto di casa per molti cittadini del Quartiere 5, di Rifredi, ma di tutta l’area metropolitana Fiorentina ed è veramente grazie al lavoro di chi ci sta dentro che, giorno dopo giorno l’ha fatto sentire parte delle vite delle persone se abbiamo ancora oggi il teatro pieno e nel periodo pandemico ha potuto vedere una platea se non piena, diciamo quasi, molto numerosa.”

La parola è passata poi al governatore della regione Toscana Eugenio Giani, che si è espresso riguardo all’importanza del teatro di Rifredi per la popolazione della zona: “Questa è una casa del Popolo dove, una volta, avevano semplicemente una sala con qualche sedia e ricordo quando fu realizzato proprio grazie al presidente e alla sollecitazione e al coinvolgimento di tutti coloro che abitano la cultura. In quel teatro che oggi ha quasi 200 posti una volta, in quella saletta che corrispondeva al teatro dove noi facevamo le assemblee degli studenti, non c’entravano nemmeno 100 persone. Il fatto di avere quel teatro che ha visto momenti fondamentali nella storia della cultura di Firenze, dal Pieraccioni che esordiva con Gandhi, un Panariello nella straordinaria regia di Carlo Conti, con quello che allora era Succo d’arancia ancor prima di tutte le varie trasformazioni che portarono alla notorietà televisiva. Agli spettacoli che il pubblico ha messo in campo e in piedi in questi anni, rendendolo secondo me, nel rapporto che può avvenire in 10 anni tra le disponibilità dei posti e la presenza degli spettatori, probabilmente un teatro unico in Italia” “ A mio giudizio – ha poi continuato Giani riguardo alla fusione – è un passaggio davvero molto importante. Io sono convinto che questa di oggi rappresenti un’ulteriore tappa che può portare spettacoli che sono sempre più belli e di grande qualità”

E’ poi intervenuta Giovanna Mangeli, presidente della SMS di Rifredi: “Sono abbastanza emozionata, perché stamani ricordavo, quando sono stata eletta per la prima volta presidente della società di motosoccorso di Rifredi, gli anziani volontari, costruttori, animatori della società di motosoccorso di Rifredi, la prima cosa che mi dissero fu “ricordati di tutelare sempre il nostro teatro perché il primo articolo del nostro statuto dice che il compito della società di pronto soccorso di Rifredi è quello di elevare moralmente e culturalmente il popolo di Rifredi e non solo” , e dunque io credo che il teatro di Rifredi certamente è stato un valore aggiunto nella società di motosoccorso di Rifredi, ma la società di pronto soccorso di Rifredi io credo sia stata un valore aggiunto per il teatro, è stato la base, è stato costruito con questa volontà nella stagione fiorentina che io ho imparato a conoscere” Giovanna Mangeli ha poi concluso ringraziando le autorità competenti ed ha passato la parola ad Angelo Savelli, Regista del Teatro di Rifredi.

“Oggi – ha esordito Savelli – è un giorno molto importante, quello che è arrivato a compimento oggi non è la storia del teatro di Rifredi, anzi, il teatro di Rifredi con questa giornata ha garantito la sua continuità, spero anche il suo avanzamento, il suo futuro rinforzato e con nuove prospettive sicuramente positive” ha detto speranzoso Savelli, continuando il suo intervento ricordando la storia di come si è evoluto il Teatro di Rifredi arrivando fino alla collaborazione con la SMS di Rifredi: “mi tremano ancora i polsi quando ricordo che siamo stati ospitati da teatri di tutta Europa. Ecco, a questo punto cominciarono a prenderci in considerazione, e lì c’è stato l’intervento salvifico della società di pronto soccorso di Rifredi, che nell’86 finalmente ci offrì una sala dove poterci finalmente, non solo avere una sede, ma anche la possibilità di sviluppare dei nuovi progetti.” Savelli ha poi continuato con non poca emozione ed ha concluso: “In questi anni non tutto è stato così meraviglioso, abbiamo avuto anche momenti non felici, in questi anni abbiamo dovuto affrontare varie battaglie. Siamo arrivati a questo punto perché c’è stata una grande determinazione, volevo ringraziare tutti quanti. Siamo una grande famiglia che spero continui ad esserlo.”

A chiudere la conferenza è stato Giancarlo Mordini, direttore del teatro di Rifredi: “Io vorrei partire con una cosa significativa sottolineando che questa fusione non è frutto di salvataggio. In Italia molto spesso ci sono stati degli episodi di teatri nazionali che sono intervenuti perché c’erano delle situazioni in crisi. Qui mi sento l’orgoglio di poter dire che non c’era una struttura in crisi, c’era una struttura che nella mia presidenza a 36 anni non è mai andata da un’istituzione a chiedere di ripagare un debito. È sempre andata dalle istituzioni chiedendo aiuto per lavorare meglio, per fare bene il nostro lavoro. Un sentito ringraziamento a Tommaso ma anche a Marco Giorgetti che nel quotidiano ha seguito tutta questa operazione della fusione, voglio dire che non è stato semplice, ci sono stati dei mesi di analisi dei nostri bilanci da parte di consulenti esterni ma anche di consulenti interni da parte di vari segmenti amministrativi, c’è stato un gran lavoro per capire bene se la fusione avvenisse su una struttura sana che non portasse incognite. Sono molto orgoglioso di vedere che il personale del Teatro di Rifredi non è minimamente impreparato a interloquire, questa è una premessa molto importante per funzionare meglio. Importante dire è che non ci sarà uno stravolgimento in questo momento del Teatro di Rifredi, è stato in qualche modo acquisito dalla fondazione per la propria esperienza ma anche per un motivo di continuità Io credo sia molto importanti quindi rassicurare che siamo comunque due strutture diverse che sono stati capaci di avere propri pubblici e ci auguriamo ci sia una maggiore scambio, ma di continuare la propria linea di lavoro” Mordini ha poi continuato, anche lui con non poca emozione, ringraziando tutti coloro che hanno collaborato per la fusione e per dar vita al teatro di Rifredi per come lo conosciamo oggi, infine ha concluso: “Siamo già felici di sentirci parte di una nuova famiglia, grazie mille.”

La conferenza stampa si è chiusa con i ringraziamenti da parte di Tomaso Sacchi a tutte le autorità presenti, facendo i migliori auguri a tutti i membri del Teatro della Toscana, che ha definito come nuovi membri di una grande famiglia.

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