Questo lunedì 13 giugno, in quella che è stata forse la conferenza stampa più importante del Maggio Musicale Fiorentino, è stata presentato con dovizia di particolari dal sovrintendente Alexander Pereira il programma per la stagione teatrale 2022/23.

Alla conferenza erano presenti anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, che non ha potuto non esprimere tutto il suo orgoglio nei confronti di un’iniziativa culturale così importante per la città; e il celebre maestro Daniele Gatti, bacchetta di fama internazionale, direttore principale del Maggio che ci ha appena regalato interpretazioni straordinarie come quella di Ariadne auf Naxos.

Gli apprezzamenti del sindaco sono più che comprensibili e anzi dovrebbero essere condivisi anche da tutti gli abitanti di Firenze, visto che un cartellone in cui figurano artisti come Nicola Alaimo, Daniele Gatti e Zubin Mehta, e opere ” di repertorio” come la “Traviata” o Carmen accanto al Doktor Faustus di Busoni non fa di certo sentire il Maggio secondo a nessun altro teatro europeo.

Il progetto è abbastanza ambizioso perché prevede all’interno di un singolo anno l’organizzazione di ben 3 festival distinti per il mondo lirico: Il primo autunnale è nel segno di Giuseppe Verdi; il secondo nel periodo di carnevale in quello di Goethe e del suo Faust; e infine il festival del Maggio canonico.

Nell’articolato programma sinfonico spiccano sicuramente i nomi di Beethoven e Mozart, solo per citarne alcuni, con la punta di diamante della stagione che sarà sicuramente il concerto di capodanno diretto dal maestro Gatti, che infiammerà il pubblico con la Nona sinfonia del maestro tedesco.

Oltre al già citato Daniele Gatti anche il maestro Zubin Mehta, nume tutelare e colonna portante del Maggio da generazioni, rappresenterà un pilastro di questa incredibile stagione, dirigendo la “Traviata” il “Trovatore” e tanto altro.

Torna al maggio nei panni di Figaro anche Nicola Alaimo, che in molti si ricorderanno per l’interpretazione magistrale del cavaliere sir John Falstaff nella passata stagione.

Una grande assenza che noi toscani potremmo notare sul programma è senza dubbio quella del grande maestro Puccini, ma il sovrintendente Pereira ha detto che c’è una logica in questo, perché sarà proprio Puccini il protagonista assoluto della prossima stagione 23/24. 

Nei mesi invernali vedremo finalmente anche la riapertura della sala grande, potendo finalmente godere di un Maggio al massimo delle sue capacità, con le due sale, la Zubin Mehta e la sala grande, che coopereranno in perfetta armonia.

La palla passa quindi al pubblico, la cui presenza massiccia sarà fondamentale per la buona riuscita della stagione; perché senza spettatori, Covid docet, gli spettacoli perdono quell’energia e quel trasporto tipici del teatro. Il Maggio ha fatto la sua parte, con le maggiocard per i giovani e l’imponente struttura ospitante, adesso tocca ai fiorentini.

Sulla carta quindi si prospetta una stagione scoppiettante come mai prima ad ora, solamente la bravura degli interpreti saprà dirci se sarà effettivamente così o meno, ma allora si possono dormire sogni tranquilli, perché il Maggio si è affidato ai migliori al mondo. 

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