Al Maggio Musicale Fiorentino si riaprono i battenti per la nuova stagione lirica e sinfonica 2022-2023, ed a guidare questo nuovo inizio saranno le rappresentazioni della celeberrima opera Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, previste per l’8, 10, 12,14 ed il15 settembre. Quest’opera è già stata largamente rappresentata al Maggio in addirittura più di quaranta repliche, con l’ allestimento del regista Damiano Micheletto, da cui anche questa volta è ripresa la regia, che sarà curata da Andrea Bernard.

Peculiarità di questa rappresentazione sarà la presenza di colori accesi e costumi bizzarri ed evocativi, curati da Carla Teti, che daranno così l’impressione di essere come delle caricature, riprendendo in pieno il loro carattere, dei vari personaggi. Vedremo infatti con delle orecchie volpine e baffi il baritono Nicola Alaimo, nel ruolo di Figaro, il factotum più famoso del pianeta, furbo ed opportunista: alla “idea di quel metallo – come dice lui stesso – la sua mente un vulcano comincia a diventar”. Per il giovane cantante d’opera palermitano è un ritorno al Maggio dopo le rappresentazioni del Falstaff di Verdi, applauditissime dal pubblico che ora attende di ascoltarlo nei panni di un altro personaggio; Don Basilio, il maestro di musica di Rosina, con i capelli lunghi, unti e verdi d’invidia, verrà impersonato da Evgeny Stavinskiy; nei panni di Don Bartolo, il tutore di Rosina, tutto bianco e somigliante ad un bulldog messo a guardia della donna, ci sarà Fabio Capitanucci, che torna a vestire i panni del medico dopo la produzione del Barbiere di Siviglia nell’ottobre 2020; infine, Rosina ed il Conte d’Almaviva (Lindoro), i due amanti, interpretati rispettivamente da Vasilisa Berzhanskaya, soprano già presente al Maggio nelle rappresentazioni di Romeo et Juliette dello scorso festival, e Ruzil Gatin, uno dei protagonisti della scorsa produzione de Lo sposo di tre, marito di nessuna sempre al Maggio Musicale Fiorentino, saranno vestiti entrambi di rosso. In questo cast internazionale saranno presenti anche Eduardo Martínez Flores nel ruolo di Fiorello/ Un ufficiale, e Carmen Buendía in quello di Berta.

A dirigere l’orchestra salirà sul podio della sala Mehta il maestro Daniele Gatti, che continua il suo percorso al teatro fiorentino come direttore principale, aprendo la stagione lirica di quest’anno dopo il successo di Ariadne auf Naxos di pochi mesi fa; sul palco anche il Coro del Maggio Musicale guidato dal maestro Lorenzo Fratini.

L’allestimento, caratterizzato dall’assenza di scene vere e proprie, concentra l’attenzione sulle varie gag comiche e sui gesti degli attori in scena, senza mai lasciare un momento di vuoto teatrale durante tutta la durata della rappresentazione, così facendo il pubblico si può concentrare sulle vere protagoniste di quest’opera: la musica e la voce, rendendo onore ad una delle opere più amate della storia che Verdi definì come “opera buffa più bella che esista, per abbondanza di idee musicali, per verve comica e per verità di declamazione”. È infatti il modesto numero di oggetti di scena e l’attenzione nella gestualità che rendono lo spettacolo come un viaggio con la fantasia, un viaggio che inizia in treno, l’allestimento prevede infatti che l’opera inizi in una maniera che potremmo definire non-convenzionale, agli spettatori verrà annunciato l’inizio da un altoparlante, come per viaggiare tra le pagine del libretto e degli spartiti rossiniani, guidati dalle note suonate dai professori d’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretti dal Maestro Gatti, che torna a dirigere il titolo rossiniano dopo la sua performance all’Opera di Roma nel 2020.

Le recite previste sono in tutto cinque, quella del 14 settembre, in cui il Maggio aveva applicato uno sconto del 50%, ha già raggiunto il tutto esaurito, mentre i posti per le recite dell’otto (la prima, che verrà trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio 3) e del dieci stanno quasi per essere occupati completamente. Dati che sembrano indicare un rinnovato interesse per l’opera da parte dei fiorentini che, già con i concerti per Firenze di questa estate come quello diretto da Theodor Guschlbauer lo scorso 2 settembre, oppure con il prossimo concerto diretto dal maestro Mehta per il suo ciclo beethoveniano, già sold out, si sono dimostrati un pubblico capace di riempire entusiasticamente i teatri. Si prospetta quindi un inizio di stagione lirica pieno di “brio”, come direbbe il grande Rossini.

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