La stilista britannica Mary Quant è morta all’età di 93 anni il 13 Aprile 2023 nella sua casa nel Surrey, contea dell’Inghilterra sud-orientale. A testimoniare l’accaduto sono stati i parenti che l’hanno trovata nella propria dimora.

Figlia di due professori gallesi, Mary nasce in un sobborgo londinese Blackhealt l’11 Febbraio 1930. Sin dalla giovane età si interessò di vestiti e mostrò una notevole creatività. Nella sua biografia Quant by Quant la stilista racconta del suo periodo di studi al college Goldsmiths di Londra ed è lì che cominciò ad accorciare le gonne ispirandosi ad una ballerina di tip tap.

Il desiderio di fare la stilista si scontrò ben presto con il futuro da insegnante che i genitori avevano pensato per lei. All’età di sedici anni Mary decise di andarsene di casa per inseguire il proprio sogno e iniziò a vivere la vita bohemien di Londra. Qui conobbe Alexander Plunket Greene, ragazzo di famiglia nobile inglese, futuro marito e compagno lavorativo. Insieme conobbero un ex avvocato diventato fotografo Archie Mc Nair e dopo che – al ventunesimo compleanno – Alexander ricevette l’eredità, i due comprarono casa. 

Nel 1955 Mary esordì nella moda aprendo il suo primo negozio Bazaar a Kings Road nel quartiere di Chelsea. Le vetrine della boutique attirarono subito gruppi di giovani folcloristici e ben presto anche personaggi del mondo del cinema, teatro e arte.

Il suo successo fu dovuto anche alla sua capacità di interpretare i gusti della generazione del suo tempo e al suo desiderio di emancipazione.

Due anni dopo l’apertura della sua prima boutique, venne aperto un secondo negozio a Brompton Road a Knightsbridge, il cui design è curato da Terence Conran fondatore di Habitat. Di lì a poco furono celebrate le nozze di Mary ed Alexander che ebbero anche un figlio, Orlando.

Nel 1963 la stilista, nel pieno del suo successo, divenuta icona dello Swinging London, diventa anche imprenditrice fondando  il gruppo Ginger Group per esportare i propri prodotti in America. E dopo aver spopolato in USA, Mary divenne una donna immagine grazie al suo taglio della frangia simmetrico, del tutto estraneo ai canoni estetici dell’epoca. 

Nel 1966 lancia una linea di cosmetici, e nel 1967 una linea di calzature. In questo periodo ricevette molte onorificenze e riconoscimenti importanti. Nel 1966, infatti, viene nominata Cavaliere della Corona Britannica dalla Regina Elisabetta II, investitura che l’anno prima avevano ricevuto anche i suoi idoli, i Beatles. Nel 1975 a New York, occupandosi anche di interior design, lancia una nuova linea Mary Quant at home. Dopo che la sua linea di cosmetici divenne un successo internazionale Mary scrive alcuni libri sul make up. Nel 1984 esce Colour by Quant, e nel 1986 Quant on Makeup. Negli anni 90 seguono The ultimate Beauty book (1996), Classic Makeup & Beauty book (1998) e la traduzione in italiano Farsi bella: make-up classico e creativo. Nel 1967 pubblicò la sua biografia con Quant by Quant, e nel 2012 con Quant by Quant: the autobiography of Mary Quant.

L’11 Febbraio 2023 Mary muore nella sua abitazione a Surrey, all’età di 93 anni.

Mary Quant viene considerata l’inventrice della minigonna, capo d’abbigliamento che fece indossare alla parrucchiera 17enne Leslie Hornby detta Twiggy. Il corpo della modella calzava a pennello la gonna che da quel momento avrebbe simboleggiato uno dei cambiamenti dei costumi dell’epoca. Ebbene lo stile di Mary era contro corrente a quello dei famosi Anni Sessanta; periodo caratterizzato dall’amore libero, i figli dei fiori e i capelli lunghi.

Non è stato casuale il successo della minigonna. Gli Anni Sessanta sono stati un periodo di continue rivolte femministe che dall’America si sono diffuse in tutta Europa. La minigonna è stato un simbolo di libertà. Non si voleva più sottostare a certi canoni e pregiudizi. C’era il desiderio di allontanarsi dalle abitudini delle madri, dal non poter lasciare scoperto un filo di pelle, dalle regole e schemi imposti dalla società. Mary riuscì a far scattare questo meccanismo ed è per questo che divenne un artista internazionale.

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