Si è tenuto il giorno 23 Settembre 2023 il primo Festival Fiorentino dedicato al sommo poeta Dante Alighieri, nominato Godi Fiorenza, in onore del 26esimo canto del inferno, che ci ricorda l’attaccamento e il desiderio di Dante di fare ritorno nella sua amata Firenze. Le attività e gli incontri sono proseguiti per tutta la giornata all’interno di una sala dedicata alle conferenze della magnifica Biblioteca delle Oblate, fiera di ospitare un congresso che ha come fine quello di tentare di riavvicinare il sommo poeta alla sua Firenze. Il programma della giornata si è sviluppato in parte durante la mattina e in parte nel pomeriggio, in modo di poter trattare al meglio un argomento importante e che non stanca mai come quello della vita e della poesia del poeta fiorentino.

L’evento si è sviluppato in questo modo: inizio alle ore 10:00 con l’apertura Benvenuti a Godi Fiorenza con i saluti di Marco Rufilli, consigliere del Comune di Firenze, e Wikipedro; ore 10:30, Lectura Dantis con il 26° canto de lo Inferno, a cura di Simone Terreni e Riccardo Starnotti; ore 11:30, proiezione de Mirabile Visione: Inferno, con il regista Matteo Gagliardi; ore 15:30, conferenza su Dante e le donne, Quando Dante rese eterna Beatrice, a cura della docente Martina Michelangeli; ore 16:15, conferenza Dante e i viaggi, Il Cammino di Dante, con il presidente dell’A.P.S Oliviero Resta; ore 16:45, conferenza Dante e la storia, La vita di Dante a Firenze prima della Battaglia di Campaldino, a cura del docente e nostro direttore Domenico Del Nero; ore 17:30, docufilm Dante e la battaglia, proiezione de L’inferno tra gli uomini, con l’autore Roberto Puccini; in fine alle ore 19:00 la chiusura, con il Premio Godi Fiorenza e saluti, consegnato da Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana.

L’evento, come preannunciato, è iniziato con una veloce presentazione da parte di Riccardo Starnotti, esperto ed appassionato del Sommo Poeta che ci spiega il significato della locandina del congresso, dicendoci che essa rappresenta Dante che a braccia aperte ci accoglie nella sua amata Firenze; successivamente i saluti di Marco Rufilli, in rappresentanza del comune di Firenze, che ricorda come questi eventi siano importanti, oltre che per il valore culturale dell’argomento in sè, anche per distogliere la pressione dal centro storico, che in questo periodo è molto appesantito dall’affollamento dei troppi turisti; successivamente la presentazione dello storico e biografo Pietro Resta, conosciuto nel mondo dei social con il nome di Wikipedro, che attraverso il suo modo di fare scherzoso e divertente ci ha introdotto alla sua esperienza con Dante. Si è dato così il via al primo festival dantesco, iniziato dunque con la lettura e l’analisi del 26° canto dell’Inferno, noto come il canto di Ulisse, dalla cui battuta d’inizio prende il nome il congresso stesso. In questo canto come ci spiegano Riccardo Starnotti e Simone Terreni, ci troviamo nell’ottava bolgia dell’ottavo cerchio, nel girone dei fraudolenti, ovvero dove vengono punite tutte quelle anime che hanno utilizzato il proprio ingegno per fare del male: è qui che Dante incontrerà Ulisse, dannato come ci dice lui stesso, per la sua brama di oltrepassare ogni limite, sfidando in questo modo la potenza di Dio. La storia che ci racconta Dante, parla del ritorno del re di Itaca dalla guerra di Troia, il quale perso nel desiderio della conoscenza inizia a girare per mare tutto il mondo allora conosciuto e una volta viste le più svariate città e civiltà, decide di spingersi al di fuori dei confini umani, sorpassando le famose Colonne d’Ercole e arrivando vicino ad una terra all’ora sconosciuta, la montagna del Purgatorio, la cui visione gli costerà la vita, in quanto subito dopo viene inghiottito da quel mare che per tanti anni ha navigato. Dante, come ci racconta Starnotti, probabilmente si rivede nella figura di Ulisse, in quanto attraverso la sua poesia cerca di descrivere l’indescrivibile e attraverso la Divina Commedia cerca di racchiudere in un solo libro tutta la conoscenza dell’epoca, dunque l’episodio di Ulisse diventa per Dante un monito verso se stesso, ma ricordandoci anche che il motivo della dannazione di Ulisse non è la ricerca in se della conoscenza, ma il desiderio di farlo senza l’approvazione divina. Tutto ciò è stato spiegato in un modo innovativo e interessante, infatti i due dantisti si sono divisi i ruoli in modo tale di riuscire a parlare di un argomento tanto articolato e complesso senza perdere l’attenzione del pubblico: Riccardo Starnotti si è occupato della parafrasi e dell’analisi del brano, mentre Simone Terreni ha svolto un’attualizzazione del pensiero dantesco, dimostrandoci come Dante, e in questo particolare canto Ulisse, siano persone non così distanti da noi quanto a volte crediamo e di come ognuno si potrebbe immedesimare nelle loro figure.

Successivamente è avvenuta la presentazione del film Mirabile Visione: Inferno da parte del regista Matteo Gagliardi; film che nasce in quel periodo che il regista stesso nomina “la selva del Covid”, momento di sofferenza mondiale e in cui Dante è più attuale che mai. Tutto il film si basa su un analisi dell’inferno dantesco e di come esso sia tutt’oggi fonte di ispirazione e riflessione in quanto il mondo nel quale oggi viviamo è ancora pieno di tutti quei peccati descritti da Dante e molto probabilmente, essi sono ancora più presenti e amplificati che allora.

Termina dunque così la parte mattutina del congresso del primo Festival Dantesco, che si è presentato davvero interessante e articolato, che apre un nuovo mondo e un nuovo modo di vedere la figura di Dante Alighieri, che troppo spesso viene considerata distante e antiquata, ma della quale ogni volta c’è qualcosa di nuovo da scoprire e ad ogni nuova scoperta si rivela sempre più attuale.

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