Jannik Sinner trionfa per la seconda volta di fila agli Australian Open diventando l’unico italiano a riuscirci. Il tennista altoatesino in questa impresa è preceduto solo dall’americano Jim Courier (che difese il titolo nel 1993). Grazie a questo risultato Sinner si conferma il numero 1 del ranking ATP ancora per un po’, con una netta differenza di punti rispetto al numero 2 del mondo, nonché il finalista di quest’edizione degli Open d’Australia, Alexander Zverev.

Al primo round Jannik ha dovuto affrontare un ispirato Nicolas Jarry (n.38 ATP) che, nonostante sia stato battuto, è riuscito a mettere in difficoltà il n.1 del mondo col suo gioco aggressivo, facendogli giocare ben due tie-break. Purtroppo per lui Jannik sa come comportarsi in quelle situazioni e infatti si è imposto sul cileno per 7-6 7-6 6-1. Al secondo turno invece Sinner ha sfidato la wild-card australiana Tristan Schoolkate (n.147 ATP). Quest’ultimo ha  giocato i primi due set a un livello altissimo, vincendone addirittura uno, ma non è riuscito ad avere la stessa costanza di Jannik e infine è stato sconfitto con il punteggio di 4-6 6-4 6-1 6-3. Al terzo turno è stato tutto facile per Jannik che ha sconfitto in comodità l’americano Marcos Giron (n.43 ATP) col punteggio di 6-3 6-4 6-2. Agli ottavi di finale Sinner ha trovato il giovane talento danese Holger Rune (n.12 ATP) . Anche lui è riuscito a strappargli un set, ma il ritmo di Jannik era troppo alto e alla fine anche il danese è stato battuto in quattro set: 6-3 3-6 6-3 6-2. Ai quarti di finale l’italiano affronta il padrone di casa Alex De Minaur (n.8 ATP). Sulla carta la partita era di Jannik, anche perché negli scontri diretti l’altoatesino conduceva per nove a zero. Probabilmente anche per la pressione psicologica accusata dall’australiano ad affrontare la sua “bestia nera”, De Minaur si è arreso con il netto punteggio di 6-3 6-2 6-1 e Jannik ha raggiunto la doppia cifra nei loro scontri diretti. Il pass per la finale l’ha guadagnato battendo un confuso Ben Shelton (n.14 ATP) che ha giocato molto bene il primo set avendo avuto addirittura due set-point sul 6-5, che però non è riuscito a convertire. Alla fine Sinner ha sfruttato l’occasione ed è riuscito a vincere il primo set chiudendolo con un tie-break giocato in maniera troppo superficiale da parte dell’americano. Negli ultimi due set Shelton ha giocato a un livello troppo basso per una “semi” di uno Slam e così facendo ha permesso a Sinner di arrivare all’atto finale senza troppe difficoltà arrendendosi al punteggio di 7-6 6-2 6-2. In finale Jannik ha affrontato Alexander Zverev (n.2 ATP) che non ha giocato al meglio delle sue capacità e non è riuscito a  vincere nemmeno un set contro la testa di serie n.1, infatti Sinner si è imposto per 6-3 7-6 6-3. La partita poteva essere più combattuta per tutti perché il tedesco aveva giocato un tennis a livelli altissimi nelle partite precedenti alla finale, ma c’è da dire che Jannik in tutta la partita non ha concesso nemmeno una palla break. Gli unici a non aver concesso nemmeno una palla break in una finale Slam sono stati, oltre a Jannik, due pilastri di questo sport: Roger Federer e Rafael Nadal.

Lungo il percorso per l’ambito trofeo, Sinner ha concesso solo due set in sette partite giocate! In altre parole, su ventitre set giocati ne ha persi solamente due. Oltre a questo, è riuscito  a vincere il 100% dei tie-break giocati (4 su 4). Queste sono statistiche mostruose da parte del n.1 del mondo, soprattutto se pensiamo che sono state applicate in uno Slam! Grazie a questo trofeo Jannik raggiunge il suo terzo titolo Slam (2 Australian Open e 1 US Open) sul cemento portandosi sempre più vicino al suo più grande rivale Carlos Alcaraz, che ne detiene 4 ma su superfici diverse. Speriamo che il nostro Jannik Sinner porti ancora gioie come queste all’Italia e che continui la sua stagione nello stesso modo in cui l’ha cominciata!

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