Ieri, il 15 Marzo 2025 si celebra il giorno del fiocchetto lilla, per la tredicesima volta. Nata in Italia nel 2012, la giornata del fiocchetto lilla è dedicata ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione detti DNA. Purtroppo al giorno d’oggi i disturbi alimentari sono uno dei principali disturbi diffusi tra i giovani e il 15 Marzo è nato per la volontà di un padre, Stefano Tavilla, che lo stesso giorno a perso la giovane figlia Giulia che soffriva di Bulimia Nervosa.

Statistiche sul fenomeno

Il Ministero del Salute italiano ha indicato, grazie a le ultime statistiche, che delle 20 milioni che ne soffrono in Europa, più di tre milioni italiani hanno una qualche forma di disturbo dell’alimentazione; per ogni cento ragazze in età adolescenziale, dieci o più soffrono di un disturbo collegato alla nutrizione, in forma più o meno grave.

La maggioranza delle persone che soffrono di un DNA possono risolverlo grazie a percorsi specializzati e cure mediche; però, a causa della diffusione del fenomeno, e alla mancanza di consapevolezza collettiva sui suoi effetti, molti non riescono ottenere in tempo le cure a loro necessarie. Specialmente i giovani rischiano spesso la vita prima che gli sia amministrato il trattamento giusto.

Se adeguatamente trattati, e colti abbastanza presto, questi disturbi possono risolversi nell’arco di alcuni anni conducendo, nel 70-80% dei casi, a una guarigione stabile con o senza sintomi residui o di ricadute. Per tale motivo è importante che, oltre agli operatori socio sanitari, anche i familiari, amici e conoscenti sappiano riconoscere precocemente i segni di possibile allarme e indirizzino la persona a ricevere i corretti trattamenti.

Perché è importante?

  • I disturbi alimentari colpiscono prevalentemente giovani adulti, in particolare adolescenti, e anche se raramente si possono manifestare tra bambini e preadolescenti;
  • rappresentano una delle più frequenti cause di disabilità nei giovani dei paesi occidentali;
  • sono associati con altre patologie psichiatriche (inclusi depressione, ansia e disturbi da uso di sostanze) e presentano elevati tassi di mortalità per tutte le fasce d’età;

I disturbi principali:

I disturbi alimentari principalmente diffusi e con più alto tasso di rischio sono:

  • Anoressia nervosa (AN): caratterizzata da una diminuzione costante nell’alimentazione che porta a un peso corporeo notevolmente basso per l’età e il sesso e un peggioramento nella salute fisica;
  • Bulimia nervosa: caratterizzata da ricorrenti episodi di iperalimentazione compulsiva e da ricorrenti strategie nocive per eliminare il peso e le calorie acquisite.
  • Disturbo da alimentazione incontrollata (BED): caratterizzato da ricorrenti episodi di iperalimentazione senza strategia associate per la conseguente perdita di peso con episodi di ansia collegati alla perdita di controllo sui propri impulsi.

Come indentificare il problema:

Le caratteristiche principali a cui fare attenzione per l’identificazione dei disturbi alimentari sono:

  • notevole riduzione del peso abbinata a un insicurezza legata all’aspetto fisico;
  • eccesso o difetto di alimentazione legato a un regime ossessivo di sforzo fisico;
  • mancata volontà di aumentare il peso corporeo;
  • stato di digiuno o semi-digiuno costante che può essere dissimulato con strategie di eliminazione direttamente successive ai pasti;
  • sistemi di eliminazione calorica associati all’assunzione di alimenti;
  • alimentazione incontrollata con manifestazione di forti sensi di colpa seguenti ai pasti.

Come intervenire e aiutare:

Per la cura dei DNA il Ministero della Salute ha determinato un processo che tratta i vari livelli di gravità del disturbo con cinque metodi associati:

  • medico di medicina generale o pediatra di libera scelta;
  • terapia ambulatoriale specialistica;
  • Interventi intensivi: Day Hospital Minori/MAC;
  • ricovero ospedaliero;
  • riabilitazione (residenziale e semiresidenziale).

Il problema principale però è che nella maggior parte delle manifestazioni nei giovani, l’interessato non è capace o non vuole chiedere aiuto. Se i genitori e responsabili per il minorenne prendono il controllo della situazione è possibile trovare la cura adatta grazie al proprio medico curante o uno degli altri metodi; se invece l’interessato è maggiorenne e non è quindi sotto la tutela legale di un genitore, oppure non è circondato dal giusto sistema di supporto, il ruolo di affiancarlo e aiutarlo passa a chi lo conosce. È importante quindi per tutti rimanere vigili, saper identificare i sintomi e utilizzare le risorse disponibili al pubblico perché l’interessato riceva le cure necessarie per vivere in salute.

Foto di David Zydd da Pixabay (free download); si ringrazia l’autore.

5 2 votes
Article Rating