È al via il “Festival d’Autunno” del Maggio Musicale Fiorentino dedicato a Giuseppe Verdi. Giovedì 29 settembre alle ore 20 il direttore Zubin Mehta, sul podio dell’auditorium a lui intitolato, metterà in scena Il Trovatore di Giuseppe Verdi. La regia è di Cesare Lievi, sul palcoscenico Fabio Sartori come Manrico, Amartuvshin Enknbat come il conte di Luna, María José Siri come Leonora, Ekaterina Semenchuck nel ruolo di Azucena.

Giuseppe Verdi nacque il 10 ottobre 1813 a Roncole di Busseto, in provincia di Parma. Fin da bambino si interessò alla musica, prese lezioni dall’organista del paese. Provò ad entrare nel Conservatorio di Milano nel 1832 ma incredibilmente non venne ammesso. Ritornò nel suo paese natale per ricoprire l’incarico di maestro di musica.

Il primo esordio fu alla Scala di Milano con Orbeto, conte di San Bonifacio con il quale ebbe un discreto successo. Purtroppo nel 1840 morirono sua moglie e i suoi figli, ma non si abbatté e scrisse un’opera buffa Un giorno di regno che si rivelò un fiasco. Solo due anni più tardi il suo Nabucco ottenne un enorme successo alla Scala. Dal 1842 al 1848 compose opere quali I Lombardi alla prima crociata, Ernani, I due foscari, Machbeth, I Masnadieri, Luisa Miller. Nel 1848 si trasferì a Parigi con la compagna Giuseppina Strepponi, e compose la Trilogia popolare tra il 1851 al 1853, ossia Il Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata. Da Parigi andò ad abitare nel podere di Sant’Agata, una frazione in provincia di Piacenza. Nel 1857 andò in scena Simon Boccanegra e nel 1859 Un ballo in maschera. Sempre nel 1859 sposò la sua compagna. Compose anche La forza del destino, Aida e la Messa da requiem per la morte di Alessandro Manzoni, successivamente diede vita a Otello e al Falstaff all’età di ottant’anni

Oltre che alla musica, Verdi si dedicò pure alla politica. Venne eletto deputato del primo Parlamento italiano e poi senatore nel 1874.

Giuseppe Verdi

Morì il 27 gennaio 1901 presso il Grand Hotel et de Milan, colpito da un ictus cerebrale.

L’opera Il Trovatore venne composta nel 1853, con il libretto di Salvatore Cammarano e di Leone Emanuele Bardare, il quale lo completò dopo la morte del primo. È divisa in quattro atti e Verdi si ispirò al dramma El Trobador (1836) di Antonio Garcia Gutièrrez, un dramma romantico rappresentato a Madrid e mai tradotto in italiano fino ad allora. L’opera di Verdi tratta della rivalità per l’amore della giovane Leonora tra il trovatore Manrico e il Conte di Luna.

“Il trovatore è un’opera buia e notturna, tutto avviene di notte o ai primi bagliori dell’alba. I personaggi si muovono in un paesaggio desolato, senza futuro, senza vita, imbrigliati in un destino di morte. Tutto sembra già finito e incenerito prima ancora di iniziare; sembra quasi che Verdi si sia ‘disinteressato’ alla trama stessa per mettere in evidenza, in modo anche brutale, quelle che sono le pulsioni nude e crude dei personaggi. Ed è proprio questo groviglio emotivo e pulsionale che ho cercato di mettere in scena, un groviglio saldamente legato ad un passato che puntualmente torna. Il passato, a cui l’importantissimo antefatto dell’opera fa riferimento, porta con sé una forza distruttiva totalmente inevitabile, per chiunque.” Questo dichiara il regista Cesare Lievi riguardo all’opera.

In poco tempo Il Trovatore per la felicità di invenzioni melodiche, l’appassionato lirismo e la coinvolgente importanza dell’orchestra, è diventata l’opera più amata ai tempi di Verdi.

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