Lo scorso mercoledì al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è stata testata l’innovativa macchina scenica installata con la presenza del sindaco di Firenze e presidente del teatro Dario Nardella, il sovrintendente del Maggio Alexander Pereira e di numerosi inviati di testate sia giornalistiche sia televisive. Per la prima volta è stato mostrato pubblicamente il funzionamento di tale opera, costata circa 14 milioni di euro, che finalmente completa il rinnovamento del teatro del Maggio. La macchina scenica è composta da quattro elevatori centrali, 8 carri mobili, un carro girevole, per un palcoscenico di area complessiva di 2600 metri quadrati, dei quali circa il 60% mobile. La macchina scenica inferiore è azionata da 26 motori di azionamento, mentre quella inferiore da ben 75. <<Un gioiello tecnologico e una macchina invidiabile, dice Nardella, che rende il teatro del Maggio uno dei più grandi teatri d’Europa, secondo solo al teatro dell’Opera di Oslo. Il Maggio non è solo la casa della musica e dell’opera ma anche della cultura>>. Il sindaco ha inoltre affermato che si sta programmando di usare le sale del teatro anche per congressi e convegni internazionali, dal momento che le sale del Maggio che sono state costruite in questi ultimi anni permetterebbero la partecipazione di tremila persone a evento, e includendo la cavea addirittura seimila. 

Con il completamento di questo ultimo stralcio, finanziato 60 milioni di euro ottenuti dallo Stato con lo stanziamento del CIPE cultura del 1 maggio 2016, finisce così l’opera di realizzazione del teatro del Maggio. I lavori della terza e ultima parte del progetto sono iniziati nel 2016, ma è stato necessario interromperli con l’avanzare della pandemia per la difficoltà di spostamento e reperimento dei materiali e sono stati infine intrapresi nuovamente dopo l’accertamento della sicurezza dei protocolli anti contagio. Il finanziamento di quest’ultimo stralcio prevedeva la costruzione della scenotecnica inferiore che è stata appena conclusa, il perfezionamento della sala sinfonica inaugurata lo scorso dicembre in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oltre che la costruzione della sala coro, della sala regia e altre sale di supporto. Il cantiere ha coinvolto ben 17 imprese oltre un centinaio di operai.

La macchina verrà messa in pratica per la prima volta, anche se solo parzialmente, nello spettacolo del Don Carlo di Giuseppe Verdi con regia di Roberto Andò e direzione di Daniele Gatti, a partire dal 27 dicembre. Per quanto possa già essere azionata, entro sei mesi verrà collaudata ufficialmente in presenza della fondazione e della commissione di collaudo. Tutto il meccanismo viene controllato da una singola console: i vari movimenti e combinazioni di movimenti che la macchina può riprodurre sono diversi, ci vorrà del tempo per sfruttare al meglio tutte le sfaccettate potenzialità di questa infrastruttura a livello internazionale. Il fatto di avere così tanti palchi mobili permette di inscenare parti diverse dello spettacolo allo stesso tempo e nella stessa sala, consente il cambio da una scena all’altra nel giro di poco tempo, senza la chiusura del sipario, ad esempio gli elevatori posso far scomparire la scena abbassandosi per più di quattro metri, oppure le piattaforme mobili possono spostarsi lateralmente grazie alle ruote dentate poste al di sotto, da sole o in gruppo, per permettere un rapido cambio di scenografia. 

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