Avvicinandosi il centenario di morte del celebre compositore Giacomo Puccini, torna sul palco del Teatro del Maggio musicale Fiorentino una delle sue opere più conosciute: La Bohéme.

Questa è un’opera su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, che trovarono ispirazione dal romanzo Scene della vita di bohéme, scritto da Henri Murger.

La Bohéme ha una storia particolare, che si differenzia dalle altre opere per la sua genesi, perchè è stata ideata da Puccini per una sfida con un altro compositore, Ruggero Leoncavallo. Per l’opera di Puccini passarono tre anni per la sua conclusione e, tra le due composizioni sfidanti, la sua ebbe un successo clamoroso, tanto che ancora oggi possiamo apprezzarne la bellezza, invece, quella di Leoncavallo non raggiunse mai il successo sperato.

L’opera inizia con quattro amici, Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard, che festeggiano insieme quest’ultimo per aver guadagnato dei soldi, ma il padrone di cassa li interrompe. I quattro amici si recano ad un caffè, ma Rodolfo, che deve finire un lavoro, si ritrova in casa da solo, quando la sua vicina di casa Mimì gli chiede se può aiutarla ad accendere il lume spentosi. Tutto ad un tratto Mimì si sente male a causa della sua tubercolosi, ma Rodolfo la aiuta a riprendersi velocemente. Mimì, intenta ad andare a casa, si accorge di aver smarrito le chiavi ed entrambi si inginocchiano sul pavimento per cercarle. Rodolfo si accinge ad abbracciare Mimì e iniziano a confidarsi le loro storie, fino a quando i due giovani si baciano. I due innamorati, costretti dagli schiamazzi dei quattro amici, li raggiungono al caffè. I due giovani amanti purtroppo sono costretti ad affrontare una storia difficile e dolorosa a causa della malattia di Mimì che, stremata e addolorata per i continui litigi con Rodolfo, si confida con Marcello. Successivamente a questo colloquio, Marcello si reca da Rodolfo per comprendere il suo comportamento, che gli confida di doversi comportare in tale modo per potersi separare da Mimì, che passerà a miglior vita in poco tempo a causa della sua grave malattia. Alle vicende di Rodolfo e Mimì si svolge in parallelo la storia amorosa tra Marcello e Musetta, che alla fine si vedranno separati anche loro. Alla fine dell’opera i quattro amici si ritrovano e cercano di passare un momento gioioso dopo le sventure amorose, ma accadrà l’inaspettato.

Alla guida dell’Orchestra e del Coro e del Coro di voci bianche del Maggio debutta al teatro fiorentino Giacomo Sagripanti, con la regia di Bruno Ravella. 

Le prossime rappresentazioni saranno il 22 e il 29 novembre alle ore 20:30 e il 25 novembre alle ore 15:30.

L’opera è ambientata nella Parigi di fine XIX secolo e, come dichiarato dallo stesso Giacomo Sagripanti, il regista ha cercato di avvicinarsi, per quanto fosse possibile, al vero pensiero di Giacomo Puccini quando componeva l’opera.

Mimì è interpretata da Mariangela Sicilia, tranne alla rappresentazione pomeridiana del 25 novembre dove il palco accoglierà Aida Pascu; Galeano Salas e Kang Wang interpretano RodolfoElisa Balbo e Aleksandrina Mihaylova si alternano nel prendere le vesti di MusettaMarcello è interpretato da Min Kim e Qianming Dou, formati dall’Accademia del MaggioWilliam Hernandez Matteo Torcaso nelle vesti di Schaunard, mentre Colline è interpretato da Francesco LeoneDavide Piva interpreta sia la parte di Benoît, il padrone della casa che di Alcindoro; Leonardo Sgroi nel ruolo di ParpignolLuca Tamani nei panni di un venditore ambulante; Nicolò Ayroldi interpreta Egidio Massimo Naccarato come il Sergente dei Doganieri.

Le scene sono di Tiziano Santi, i costumi di Angela Giulia Toso,  le luci riprese da Emanuele Agliati, sono di D.M. Wood. Lorenzo Fratini è il maestro del Coro del Maggio, il maestro del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci

Giacomo Sagripanti ne:

La Bohéme

di Giacomo Puccini

e con Mariangela Sicilia, Aida Pascu, Galeano Salas,  Kang Wang, Elisa Balbo, Aleksandrina Mihaylova,  Min Kim, Qianming Dou,  William Hernandez, Matteo Torcaso, Francesco Leone, Davide Piva, Leonardo Sgroi, Luca Tamani, Nicolò Ayroldi.

regia Bruno Ravella

Scene di  Tiziano Santi

costumi di Angela Giulia Toso

disegno luci D.M. Wood. Lorenzo Fratini

ripreso luci Emanuele Agliati

Maestro del coro Sara Matteucci

Durata dell’opera: 2 ore e 30.

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