L’arte non si ferma. Il teatro non si ferma. Ad un 2020 che sembrava volerci escludere dalla nostra stessa vita, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino risponde con un brillante benvenuto al 2021.

Sul rinomato palcoscenico fa capolino un’opera assente dalla scena fiorentina dal 1910, anno della sua ultima rappresentazione alla Pergola. La Linda di Chamounix è un melodramma che si nasconde dietro le quinte; poco noto, ma di grande successo. Gaetano Donizetti iniziò a comporlo nel 1841 e l’anno dopo debuttò al Kärntnertortheater di Vienna.

Quindi finalmente il sipario torna a rialzarsi? Sì, o meglio, lo vedremo sollevarsi da casa.

L’opera sarà trasmessa in streaming sul sito del Maggio il 15 gennaio 2021 alle ore 20, grazie alla collaborazione con Dynamic, Operabase e Takt1; e qui rimarrà disponibile per un mese.

A coronare questo ritorno in sala, un po’ insolito ma pur sempre emozionante saranno coloro che hanno dato vita alla Linda: maestro, regista, attori, costumisti.

Michele Gamba dirigerà quella che egli stesso definisce come una commistione di coraggio e follia. Ci troviamo la forza e la dolente follia di una donna lacerata dall’allontanamento dalla famiglia e dall’amore per un uomo.

Linda, ragazza pura e casta che si trova ad affrontare un’ardita storia d’amore che la condurrà alla pazzia. Unico rimedio a questa umana follia è la musica. Racconterà la sua storia grazie alla splendida voce di Jessica Pratt, regina del belcanto, habitué del Maggio Musicale, che si cimenterà in famose arie: O luce di quest’anima, delizia, amore e vita, la nostra sorte unita, in terra, in ciel sarà. Accanto a lei l’orfano savoiardo Pierotto (Teresa Iervolino, mezzosoprano). Francesco Demuro sarà il Visconte Carlo, oggetto del grande amore di Linda. Vittorio Prato, Marina De Liso, Fabio Capitanucci, Michele Pertusi, Antonio Garés saranno gli altri petali di questo bellissimo fiore che è il cast.

Cesare Lievi, con la sua regia, ha voluto mettere l’accento sul realismo ad un’opera già per i tempi d’allora romanzata. Melodramma semiserio che nasce traendo spunto da La grâce de Dieu e Fanchon la Vielleuse, rispettivamente un dramma e una commedia assai noti in Francia.

Non può mancare un narratore d’eccezione, il coro.

Gli Artisti del Coro terranno lo spartito, si posizioneranno distanziati e i movimenti che avrebbero dovuto fare sono stati affidati a dei figuranti spiega Cesare Lievi.

Una delle grandi peculiarità di questa rappresentazione è la sua fedeltà alla prima del 1842; Un grande successo alla prima viennese del 1842, in questa edizione fiorentina ritroviamo l’originaria scena della follia della protagonista nella sua interezza, con degli inserti donizettiani inediti. Una prima in tempi moderni spiega Michele Gamba.

La Linda di Chamounix ci fa riassaporare il piacere di una serata a teatro, con la speranza di tornare ad ammirare il palco dalla platea, dalla galleria, dai palchi perché Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro. Non si possono scindere le due cose. Eduardo De Filippo

La trama dell’opera 1)

Atto I

(Interno di una cascina) Antonio e Maddalena, in difficoltà economiche, si fidano del marchese di Boisfleury, che è invaghito di Linda, loro figlia. Linda torna dalla messa e si sofferma a parlare con Pierotto, giovane musicista. Oggi non ha incontrato Carlo, il suo innamorato, che dice d’essere pittore e in realtà è il visconte di Sirval , nipote del marchese. Antonio s’accorge della cosa e convince Linda ad andare a Parigi, insieme a Pierotto, che è in cerca di un lavoro.

Atto II

(Elegante appartamento di una casa in Parigi) Linda abita nella casa del prefetto. Quando costui muore, si trasferisce da Carlo, che l’aveva seguita nella capitale e che vorrebbe sposarla. Il marchese importuna Linda, che lo respinge con disprezzo. Il padre le rende visita e l’accusa di cattiva condotta.

Atto III

Una piazza del villaggio posto nel mezzo della valle. Case rustiche, osterie con porticato, sotto il quale tavole, panche, sedie. Una collina con vari sentieri praticabili. Più avanti, a sinistra dell’attore, la porta di una casa. Prima che si alzi la tela si sente da lontano un preludio e suono di ghironde, e voci di Viva!

La madre del visconte, ormai convinta dell’amore sincero di Carlo e la Linda, non s’oppone più alle nozze. Carlo spiega ogni cosa ai genitori di lei e intona una canzone ben nota a Linda, che l’ascolta e cade priva di sensi. Riavutasi, può gettarsi infine tra le braccia dell’amato.

  1. fonte: https://www.italianopera.org/donizetti/opere59.html
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