ALLERGIE ED INTOLLERANZE
Le persone spesso tendono a confondere le allergie alimentari con le intolleranze alimentari. Ci sono infatti alcuni sintomi in comune, quali: dolori addominali, diarrea, nausea o vomito ed è per questo comprensibile che spesso compiano un’ auto-diagnosi errata. Tuttavia, un’allergia alimentare è diversa da un’intolleranza al cibo, infatti l’allergia è provocata dal sistema immunitario. Ad ogni modo è sempre meglio consultare un medico poiché, sapere esattamente di cosa si tratti, potrebbe salvare la propria vita e offrire tranquillità.
Cosa sono le allergie alimentari?
Per allergie alimentari si intendono le reazioni del sistema immunitario ad alimenti innocui per alcune persone, ma pericolose per altre. Sono particolarmente diffuse tra i bambini: uno su 13 ne soffre , ed ogni 3 minuti arriva al pronto soccorso una persona con una reazione allergica alimentare.
Per riconoscere un’allergia, nonostante siano molti gli alimenti che se assunti possono provocarne, tra i più frequenti riscontriamo:

  • uova
  • latte
  • frumento
  • soia
  • frutta, come pesche, albicocche, melone, anguria, fragole etc.
  • frutta a guscio come noci e nocciole
  • arachidi
  • pesce, crostacei e molluschi


Ed i sintomi più comuni per riconoscere un’ allergia sono:

  • mal di stomaco
  • eruzione cutanea
  • ansia crescente
  • formicolio o prurito alla bocca
  • orticaria e prurito
  • gonfiore a labbra, viso, lingua, gola o altre parti del corpo
  • difficoltà respiratorie
  • dolori addominali, diarrea, nausea o vomito
  • vertigini e senso di stordimento;
  • nei casi più gravi, anafilassi (perdita di conoscenza, ipotensione) e in casi molto rari il decesso.
  • Si nasce allergici o lo si diventa?
  • In molte forme di allergia esiste una predisposizione genetica, ma non è detto che i sintomi siano presenti sin dalla nascita. Allo stesso modo, nel corso della vita, l’allergia a un determinato allergene può attenuarsi e ne possono comparire di nuove verso altre sostanze.
  • Lo shock anafilattico: la reazione più grave
  • Nelle persone predisposte, l’allergia alimentare può portare a reazioni gravi, tra le quali la più pericolosa è lo shock anafilattico: reazione allergica che si manifesta improvvisamente, coinvolgendo 2 o più apparati, ad esempio, pelle e sistema respiratorio, circolatorio o gastrointestinale. Alla base della reazione c’è il rilascio da parte dell’organismo di grandi quantità di istamina e di mediatori dell’infiammazione, in risposta al contatto con l’allergene.
  • Si manifesta con un improvviso abbassamento della pressione sanguigna e caratterizza una restrizione delle vie respiratorie. Se non trattata tempestivamente, può portare anche alla morte. Per questo è bene richiedere un intervento medico, chiamando il 112 o se possibile recandosi al pronto Soccorso. In caso di impossibilità, controllare il polso e la respirazione della persona in stato di shock, tenendola sdraiata e con le gambe sollevate.


Somministrare antistaminici e corticosteroidi orosolubili. Se disponibile, deve essere somministrata adrenalina (epinefrina) attraverso un auto-iniettore (siringa che, premuta, inietta una singola dose di farmaco). L’uso di esso consente il mantenimento di pressione e battito cardiaco con valori ragionevoli fino all’arrivo e all’intervento dei soccorritori. È per questo che i soggetti allergici portano sempre con sè cortisteroidei ed adrenalina


CHE COSA SONO LE INTOLLERANZE?
Le intolleranze alimentari sono disturbi che si verificano dopo aver consumato un dato alimento e si riscontrano dalla difficoltà di metabolizzarlo.
Le più frequenti e le uniche intolleranze alimentari che possono essere diagnosticate con certezza sono quelle al latte e al glutine (proteina presente in alcuni cereali). La prima è causata dalla carenza completa o parziale dall’enzima della lattasi, che serve a scindere lo zucchero del latte e digerirlo. Per quella al glutine, invece, il meccanismo coinvolge un’attivazione del sistema immunitario simile a quella che si verifica nel caso di un’ infezione virale o batterica. Si stima che il 20% della popolazione mondiale possa soffrire di un’intolleranza alimentare. Essa coinvolge principalmente il sistema digestivo ed i sintomi possono ritardare fino a 48 ore e durare a lungo, rendendo più difficile comprendere il cibo che ha scatenato il disturbo. Le cause non sono del tutto note: le ipotesi variano da una predisposizione genetica e familiare, a infezioni intestinali, fino a problemi durante lo svezzamento.


Alcuni elementi comuni che causano intolleranza alimentare sono:

  • lattosio
  • grano
  • glutine
  • caffeina
  • additivi quali dolcificanti artificiali, coloranti e altri aromi.

Nel caso del glutine, molte persone presentano sintomi fastidiosi anche se sono negative ai test per la celiachia. Questa condizione è nota come sensibilità al glutine non celiaca (NCGS, Non-Celiac Gluten Sensitivity) che, in base alla media, comprende tra lo 0,5% e il 13% della popolazione.


SINTOMI E REAZIONI
Nonostante la somiglianza di alcuni sintomi, c’è una netta distinzione tra le reazioni provocate, poichè l’intolleranza può essere un disagio o in casi di intolleranze importanti, può causare una diminuzione delle probabilità di impianto dell’embrione, aborti ricorrenti e ritardo di crescita intrauterina. Inoltre può provocare un’infiammazione cronica e quindi una risposta immunologica che può risultare dannosa per la maturazione degli ovuli.
Mentre un’allergia alimentare può arrivare ad essere persino letale indipendentemente dalla quantità ingerita.
Come comportarsi in caso di allergie
Il primo passo per la gestione dei sintomi è la ricerca di cure appropriate, e per fare ciò è meglio consultare il proprio medico e sottoporsi ad esami del sangue e test allergologici. Fatto questo, il paziente ed il medico potranno creare un piano di gestione corretto. L’esame che più di frequente viene utilizzato è il prick test che consiste nell’applicazione sottocute delle sostanze che si sospetta possano causare allergia (allergene) e nella valutazione della reazione che ne deriva.

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