Il Nobel per la Fisica 2021 è stato assegnato all’italiano Giorgio Parisi, vicepresidente dell’Accademia dei Lincei e fisico teorico dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Parisi è stato premiato per le sue ricerche sui sistemi complessi. Il premio è stato assegnato anche al giapponese Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann. I due ricercatori hanno avuto il riconoscimento per le loro ricerche sui modelli climatici e il riscaldamento globale.

Il professor Parisi, visto da chi non lo conosce, potrebbe sembrare uno di quei personaggi geniali di film e romanzi che non hanno il terrore di provare fino alla fine le loro “convinzioni” matematiche per risolvere difficili problemi nel campo della Fisica e oltre. I sistemi complessi sono un campo che trascende più discipline e che oggi interessano lo studio del clima, sono da lui studiati fin dagli anni ’70. Complesso è anche il clima e i problemi legati ai cambiamenti climatici, ragione per cui vincono il Nobel anche i colleghi Hasselmann e Manabe, pionieri dei modelli matematici sul clima. Il contributo nel calcolo delle fluttuazioni nei sistemi complessi si lega al lavoro degli altri due premi Nobel, dove ne sono il punto chiave, permettendoci di calcolare proiezioni di quelli che saranno gli andamenti climatici del futuro.

Ma chi è Giorgio Parisi?


La sua è stata una vita ricca di successi scientifici, quella del fisico teorico oggi settantatreenne che ha dedicato la vita alla Fisica e alla scienza: dal Bosone di Higgs al comportamento dei sistemi complessi, come il sistema immunitario, come le reti neurali o il movimento di gruppi di animali , con i meccanismi alla base delle perfette formazioni degli uccelli in volo le cui regole potrebbero spiegare anche i comportamenti umani complessi, come gli andamenti elettorali o le fluttuazioni dei mercati azionari.
La maggior parte del suo lavoro si è svolto in Italia, come docente di Fisica Teorica nell’Università Sapienza di Roma, come ricercatore associato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed infine presidente dell’Accademia dei Lincei dal 2018 al 2021. I cospicui contributi che ha dato nei campi della fisica delle particelle e della meccanica statistica, della fluidodinamica e della materia condensata, fino ai supercomputer sono ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica.

Nasce a Roma il 4 agosto 1948, Parisi si è laureato in fisica alla Sapienza nel 1970 sotto la guida di un altro grande fisico italiano, Nicola Cabibbo, con una tesi sul bosone di Higs. Ha iniziato la sua carriera scientifica ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’Infn, dal 1971 al 1973 come membro del Consiglio Nazionale delel Ricerche (Cnr) e dal 1973 al 1981 ricercatore dell’Infn. In quegli anni ha lavorato molto anche all’estero, prima negli Stati Uniti, nella Columbia University di New York (1973-1974), poi in Francia, nell’Institut des Hautes Études Scientifiques a Bures-sur-Yvettes (1976-1977) e all’Ecole Normale Supérieure di Parigi (1977-1978).

Al rientro in Italia ha lavorato per l’Infn e nel 1981 ha avuto la cattedra di Fisica teoria nell’Università di Roma Tor Vergata e 12 anni più tardi, nel 1992, è passato all’Università Sapienza, dove ha tenuto diversi insegnamenti, fra cui fisica teorica, teorie quantistiche, fisica statistica, probabilità.

Con Nicola Cabibbo ed altri fisici italiani ha partecipato al progetto del supercomputer APE100. Nel 2018 è stato eletto presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della quale era socio dal 1988. Numerosi i riconoscimenti del suo lavoro a livello internazionale, come la Medaglia Boltzmann (1992), la Medaglia Dirac per la fisica teorica (1999, la Medaglia Max Planck (2011), il premio Wolf (2021). E’ del settembre 2021 era La citazione nella Clarivate Citation Laureate.

Momento in cui Giorgio Parisi viene premiato.

Il sesto

Giorgio Parisi è il sesto italiano vincitore del Nobel per la Fisica:

  • Nel 1909 Guglielmo Marconi vince assieme al tedesco Karl Ferdinand Braun “in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili”.
  • Il 1938 è l’anno di Enrico Fremi che vince ““per la sua dimostrazione dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico e per la relativa scoperta delle reazioni nucleari indotte da neutroni lenti”.
  • Emilio Gino Segrè e l’americano Owen Chamberlain vincono “per la loro scoperta dell’antiprotone” nel 1959.
  • Nel 1984 è la volta di Carlo Rubbia con l’olandese Simon van der Meer  “per il loro contributo decisivo al grande progetto che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole”.
  • L’ultimo prima di Parisi era stato Riccardi Giacconi nel 2002 “per i contributi pionieristici all’astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X”

Le reazioni

“Sono felice, non me lo aspettavo, ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità” è la prima reazione di Giorgio Parisi, in collegamento con l’Accademia delle Scienze di Stoccolma. “Il Nobel sarebbe dovuto andare anche a Nicola Cabibbo, mi dispiace che le scelte della Fondazione Nobel non siano andate in questa direzione”, ha detto Parisi all’ANSA. “Il Nobel – ha aggiunto – è un riconoscimento importante per la scienza italiana, che avrebbe potuto prendere svariati Nobel nella fisica e in altre discipline”. L’accademico ha poi affermato che ”è urgente prendere decisioni forti e muoversi velocemente” nell’affrontare il cambiamento climatico. ”È chiaro per le generazioni future che dobbiamo agire ora”, ha detto Parisi. “La ricerca è estremamente importante per creare il futuro ed è importante che la ricerca in Italia sia finanziata sul serio.
Spero – ha aggiunto – che questo sia un buon momento per investire sulla ricerca perché questo significa investire sui giovani”.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso grande soddisfazione per il conferimento del Premio Nobel per la fisica al Prof. Giorgio Parisi e gli ha rivolto le più grandi congratulazioni per questo altissimo riconoscimento che rende onore all’Italia e alla sua comunità scientifica.

Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha espresso al professor Giorgio Parisi le più vive e sentite congratulazioni per la vittoria del Premio Nobel per la Fisica, a nome del Governo e suo personale, ed ha annunciato che lo riceverà a Palazzo Chigi per complimentarsi per lo straordinario successo.

“Il Professor Parisi è un pioniere della ricerca nella fisica teorica e ha legato il suo nome a scoperte decisive nel campo della cromodinamica quantistica e dello studio dei sistemi disordinati complessi, dalla scala atomica a quella planetaria. Per i suoi lavori ha già vinto alcuni tra i più importanti premi internazionali per la fisica e le scienze, come la Medaglia Boltzmann, la Medaglia Dirac, il Premio Lagrange, la Medaglia Max Planck e il Premio Wolf – ha scritto il premier Draghi – i contributi del Professor Parisi nell’arco di una luminosa carriera di oltre 50 anni sono stati determinanti per la comprensione di fenomeni fondamentali e hanno influenzato profondamente molti altri campi del sapere, dalle scienze cognitive, alla biologia, alle scienze sociali. Presidente Emerito dell’Accademia dei Lincei, il Professor Parisi è un riferimento intellettuale per generazioni di studenti e ricercatori e per tutto il Paese”.

Analogamente agli studi di Albert Einstein, il lavoro di questi scienziati dimostra in maniera inequivocabile quanto la fisica teorica non sia una sorta di gioco per menti brillanti e contorte, ma qualcosa di estremamente concreto, che potrebbe fare la differenza nello stabilire le strategie future, contro i cambiamenti climatici e la transizione a nuove politiche energetiche.

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