Questo articolo del LeoMagazine è dedicato a uno dei più celebri ex-studenti del nostro liceo, Massimo Sestini, che abbiamo avuto l’onore di conoscere e intervistare durante gli eventi per il centenario scolastico.
Chi è Massimo Sestini
Massimo Sestini nasce a Prato e negli anni del liceo si appassiona di fotografia, immortalando concerti rock, che sono il tema della sua prima mostra a Firenze: Un diciassettenne ed il suo obiettivo. All’inizio degli anni 80 vengono pubblicati i suoi primi scoop tra cui il ritratto dell’ex finanziere Licio Gelli mentre veniva portato in carcere, Carlo d’Inghilterra fotografato a Recanati mentre dipinge un acquerello e le immagini dell’attentato terroristico al Treno 904 in una galleria sotto l’Appennino: scatti che gli fanno ottenere la sua prima copertina su Stern. Negli anni seguenti fonda la Massimo Sestini News Picture dove collabora con altri fotografi e con la quale realizza alcuni de suoi shot più famosi, per la maggior parte realizzati droni telecomandati di cui le più celebri sono le foto dei barconi di migranti sul Mediterraneo e del fianco della Concordia dopo il naufragio.
Nel 2024, il LeoMagazine ha avuto il privilegio di intervistare Sestini direttamente; abbiamo avuto l’occasione di scoprire il retroscena di alcune delle sue foto più famose, e di approfondire l’etica del fotografo-giornalista che Sestini apprica. Uno degli esempi che ci ha posto è stato quello dei fotografi e paparazzi che sono accorsi a fotografare l’incidente della principessa Diana: “Quando successe l’incidente tutti i fotografi si precipitarono nel tunnel e cominciarono a fare foto. Anche se tutti i fotografi vennero arrestati dalla polizia che confiscò tutto il materiale scattato all’istante, noi avevamo ricevuto le foto dell’incidente dove si vedeva la macchina schiantata, l’ambulanza con i medici e i due corpi. Capii che anche se volevo l’esclusiva mondiale bastavano le foto scattate alla macchina da lontano, senza che si vedesse niente di macabro.”
Sestini ha condiviso con gli studenti presenti quanto fosse importate mettere l’umanità, l’etica e la morale prima della notizia e che soprattutto le storie vengono raccontate dalle foto senza che esse debbano oltrepassare il limite: ” In un Gran Premio di formula uno ci fu un incidente in cui era coinvolto Ayrton Senna; avevo inviato un fotografo che lavorava con me all’ospedale, e la sera mi telefonò per dirmi di aver conosciuto un infermiere che aveva un rullino di foto fatte al cadavere, con un mazzo di rose gialle e verdi addosso, dentro un lettino all’obitorio. Costarono un milione e mezzo di lire e appena tornati a Firenze le sviluppammo; tra queste c’era una foto inguardabile, impietosa e impubblicabile. Telefonai al direttore di Panorama e gli dissi che avevo una foto che non volevo vendegli, la rivista avrebbe dovuto la notizia di essere entrata in possesso di immagini macabre che non era giusto presentare all’opinione pubblica e che quindi ha preferito non pubblicare. Il direttore poi mi richiamò e mi disse di scrivere io stesso l’editoriale, raccontando ai lettori perché non avrebbero visto le foto. Dopo la pubblicazione del mio pezzo, 10.000 mail di ringraziamento a Panorama per aver fatto la cosa giusta.”
L’immersione, l’incidente e il ricovero
Sestini non è estraneo alla fotografia estrema, anzi il contrario, e si è quindi già ritrovato in diverse occasioni a immergersi per dei foto sub-acquee però questa volta qualcosa è andato storto. Sestini in questa occasione si era immerso in un lago ghiacciato per fotografarne le profondità nell’ambito di un nuovo progetto, “Under ice”.
Il 26 gennaio 2025, durante un immersione nelle gelide acque del lago Lavarone, l’erogatore d’aria del 62’enne Massimo Sestini ha smesso di funzionare, lasciando il fotografo senza aria. Sestini, ormai non più cosciente e in arresto cardiaco, è stato trascinato fuori dall’acqua dall’istruttore che lo stava accompagnando, una guardia costiera professionista, che ha prontamente chiamato i soccorritori che hanno tentato la rianimazione. Subito dopo sono intervenuti i vigili del fuoco del luogo e la Croce Rossa degli Altipiani Cimbri. Durante il trasporto dal lago all’ospedale, in un piccolo momento di speranza per i soccorritori, purtroppo solo per qualche istante Sestini aveva ripreso i sensi.
Il fotografo è stato poi portato immediatamente in elicottero all’ospedale di Trento, dove è stato ricoverato e dove è rimasto in rianimazione in un coma farmacologico fino a ieri (28 gennaio). Secondo un primo bollettino i suoi polmoni erano ancora pieni d’acqua e quindi si sono iniziate le procedure per liberarli. L’aspetto che ancora risultava particolarmente preoccupare era la condizione dei polmoni dopo essere stati a contatto con acqua a così basse temperature; c’era il rischio di un caso della sindrome da distress respiratorio acuto che porta una forte infiammazione polmonare che compromette il corretto funzionamento di alveoli e la loro capacità di assorbire correttamente l’ossigeno dall’aria. Fortunatamente Sestini non si è trovato a rischio di danni di natura neurologica.
Ha ripreso a respirare
Il 28 pomeriggio abbiamo ricevuto la lieta notizia del risveglio di Sestini; i suoi cari hanno raccontato che il fotografo riusciva nuovamente a respirare, anche se con aiuto di ossigeno supplementare, e che aveva ripreso pienamente coscienza. Per i medici si è trattato di un’incredibile ripresa e per noi tutti è stato un grandissimo sollievo.
Da Sabato ormai tutti eravamo preoccupati per Sestini, pensando di perdere il più grande fotografo Fiorentino dei tempi moderni e una delle persone più incredibili che abbiamo avuto l’onore di conoscere direttamente. Il LeoMagazine sarà sicuramente solo uno dei tanti che esprimeranno il forte sollievo che hanno provato alla notizia del risveglio, ma auguriamo i più sinceri auguri di pronta guarigione a Sestini e felicità ai suoi cari.
Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay Si ringrazia ClickerHappy